“Da sempre abbiamo dato libero sfogo che la gran parte dei colleghi, tesserati e non, condividono ritenendo giusto, renderlo pubblico al fine di comprendere il malessere lavorativo che persiste presso gli istituti Penitenziari lucani a causa di scelte politiche e dipartimentali, senza dimenticare quelle gestionali e locali che, a nostro avviso, sono le peggiori”.
Lo sostiene il segretario regionale dell’Ugl Basilicata Polizia Penitenziaria, Giovanni Grippo dopo l’ottimo risultato ottenuto che ha visto riconoscere il pagamento delle missioni al personale di Polizia Penitenziaria che non riceveva da ben 14 mesi. Ciò, dopo aver provveduto tramite i legali dell’organizzazione a chiedere a tutta la massima Dirigenza dell’Amministrazione di rispettare le regole. Sono rammaricato e nello stesso tempo felice per aver ottenuto il riconoscimento di un nostro sacro santo diritto – prosegue Grippo, rammaricato poiché non è bello vedere denunciare un’Amministrazione Statale nonostante le numerose missive a firma dell’Ugl Polizia Penitenziaria che mi onoro di rappresentare e dirigere a livello regionale. Ora, successivamente all’atto di di diffida della nostra o.s. datata 21.02.2017 all’amministrazione penitenziaria PRAP Puglia e Basilicata, l’Ugl immediatamente ha avuto conferma dello stanziamento di 15.000 €uro per il pagamento delle missioni, rimborsi delle spese anticipate e sostenute dagli Agenti per servizio fuori sede. Ci umilia come Servitori dello Stato a dover diffidare i Vertici di un’Amministrazione Statale ma, siamo uomini in divisa e dietro ognuno di noi c’è una famiglia da mantenere. Per tanto – conclude Grippo – ci rammarica tantissimo che per avere un diritto devi lottare, non che mi spaventi questa cosa, ma mi disgusta l’assenza di risposte, il lassismo e l’incompetenza che porta i vertici a non comprendere il peso e la caratura del servizio che gli Agenti prestano con immensi sacrifici e abnegazione senza esserne per nulla considerati. Andremo avanti a testa alta, servitori dello Stato e denunceremo tutto, ogni qualvolta qualcuno non rispetti le giuste regole a tutela e difesa dei lavoratori che rappresentiamo”.