A causa di questa crisi globale, inoltre, c’è un grande ritardo nella consegna di autoveicoli di oltre sei mesi che rallenta ulteriormente la risposta al mercato che tuttora si trova in una fase delicata. A Melfi abbiamo raggiunto un importante accordo lo scorso 25 giugno che
rende il sito lucano il primo in Italia nella produzione di veicoli elettrici a partire dal 2024, salvaguardando l’occupazione. Questa crisi dei microchip rischia di ritardare il percorso della transizione energetica e, per questo, ribadiamo al Governo la necessità di una strategia nazionale per vincere questa importante sfida, tutelando il lavoro e le produzioni di Melfi e degli
altri siti italiani del Gruppo.
“La Basilicata è un territorio importante per il settore metalmeccanico, con circa 30mila lavoratori interessati. Il comparto auto rappresenta la spina dorsale e da mesi sta attraversando un periodo estremamente complicato prima per
gli effetti della pandemia e ora per la carenza di microchip, con gravi ripercussioni produttive e salariali
per i lavoratori. In Basilicata, a Melfi, il più grande stabilimento italiano di Stellantis, dove lavorano circa 15mila persone tra diretti e indiretti, sta avendo enormi problemi con fermi produttivi da mesi. Attualmente si
lavora cinque giorni al mese, con una programmazione settimanale, e migliaia di lavoratori in cassa integrazione, con una conseguente
forte diminuzione salariale.
Occorrono misure straordinarie per rilanciare il settore e per affrontare al meglio la transizione all’elettrico”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, al termine del Consiglio regionale Uilm Basilicata che si è tenuto questa mattina a Potenza.
“Nel territorio lucano abbiamo altre vertenze come il settore delle estrazioni petrolifere che sarà rivoluzionato dalla transizione nei prossimi anni e per il quale occorrono investimenti e interventi concreti regionali per evitare un disastro sociale e occupazionale” aggiunge Palombella.
“Inoltre – continua il leader Uilm – non dimentichiamo la situazione dell’ex Firema e l’inaccettabile decisione della proprietà indiana di delocalizzare tutto nel sito di Caserta, con il licenziamento di 40 lavoratori. Anche qui c’è bisogno che si passi dalle parole ai fatti in difesa del lavoro e della valorizzazione di questo importante territorio”.
“Vogliamo il rilancio del settore ferroviario, estremamente importante per il territorio, a partire da Ferrosud. Dopo tanti anni di impegni disattesi – aggiunge – ci aspettiamo una maggiore attenzione delle istituzioni nazionali e locali per dare un futuro occupazionale e produttivo a questa importante realtà industriale.
“Hitachi Rail – continua – deve rappresentare il punto di riferimento per creare sinergie con le altre aziende del settore al fine di dar vita a un distretto ferroviario regionale”.
“La crisi che sta investendo il settore auto rischia di avere effetti sociali, occupazionali e produttivi devastanti – conclude – il Governo deve intervenire immediatamente con misure straordinarie. Non c’è più tempo da perdere!
Ott 07