La riunione di Latronico del Tavolo regionale del Partenariato per condividere le linee di indirizzo strategico della programmazione 2014-2020 per lo sviluppo rurale, dedicata nello specifico al rapporto agricoltura-aree naturalistiche, rafforza la sollecitazione della Cia ad invertire la tendenza del passato che ha visto in contrapposizione i Parchi con le aziende agricole specie per effetto dei troppi vincoli imposti alle attività produttive. E’ il commento della Cia affidato ad una nota a firma del direttore regionale Donato Distefano che evidenzia come nella dotazione complessiva del nuovo PSR, pari a 680Meuro, almeno 210Meuro devono essere destinati a programmi nel settore agro-ambientale-biodiversità. Per questa ragione l’agricoltura deve tornare ad essere protagonista anche nelle aree protette della nostra regione come il Parco nazionale del Pollino a partire dalla rappresentanza del mondo agricolo negli organismi di gestione dei Parchi da cui i produttori sono inspiegabilmente esclusi, nonostante nell’area del Pollino sono in attività oltre un migliaio di aziende agricole.
Distefano inoltre sottolinea che il Partenariato europeo collegherà domanda (imprese) e offerta di innovazione (ricerca) attraverso il PEI, (Partenariato europeo per l’innovazione), un acronimo che entrerà nel lessico degli agricoltori con la nuova Pac. La strategia europea “Europa 2020” investe nell’innovazione e, a tal fine, la Commissione europea ha lanciato cinque PEI. Anche il settore agricolo e agroalimentare dovrà dare il suo contributo, con uno specifico PEI che ha per tema “Produttività e sostenibilità dell’agricoltura”. Le parole chiave del PEI per l’agricoltura sono: produttività e sostenibilità. Il PEI mira a costruire un settore primario competitivo, che garantisca la disponibilità di derrate alimentari a livello mondiale, la diversificazione delle produzioni e dei prodotti, l’approvvigionamento a lungo termine di materie prime diverse per usi alimentari e non alimentari e una migliore ripartizione del valore aggiunto lungo la catena alimentare. Contestualmente, il PEI contribuisce a un settore agricolo sostenibile, a bassa emissione CO2, climate friendly, resilienza, sistemi di produzione agro-ecologici. In altre parole, da una parte, si richiede una maggiore produttività e, dall’altra, una maggiore sostenibilità. Quindi, riuscire a produrre di più attraverso un uso maggiormente efficiente delle risorse naturali. E la salvaguardia del territorio – afferma la Cia – non può prescindere da uno stretto collegamento con l’attività agricola, in modo particolare nelle aree tutelate, dove il ruolo multifunzionale dell’impresa agricola trova la sua massima valorizzazione, anche in relazione ai progetti di sviluppo sostenibile avanzati dalla Regione. Tra le proposte operative: una conferenza regionale sul tema agricoltura-sviluppo rurale-parchi-politiche di coesione; la rappresentanza del mondo agricolo negli organismi di gestione dei Parchi da cui sono da sempre esclusi; l’istituzione della Consulta dell’economia dei Parchi Pollino e Val d’Agri; l’attivazione di progetti di filiera ambiente-agricoltura-green economy; la promozione di una rete aziendale del Parco con l’adozione del marchio identificativo delle produzioni; l’utilizzo di aree demaniali.
“Nella nuova Pac finalmente – conclude Distefano – il paesaggio rurale è considerato alla stregua di una risorsa economica, capace di produrre ricchezza, sia grazie al turismo ‘verde’ che attraverso il giro d’affari legato alle produzioni d’eccellenza tipiche e strettamente legate al proprio territorio, per cui l’Italia vanta il primato assoluto in Europa con le sue 228 denominazioni d’origine”.
Mar 19