«L’approvazione da parte della Regione Basilicata del Gender Equality Plan ha un sapore molto amaro oltre che contraddittorio perché avviene dopo la nomina dei sei direttori generali dei dipartimenti, tutti uomini. Nomine che hanno escluso quindi la partecipazione delle donne ai ruoli apicali, confermando quello che da tanto tempo denunciamo, anche con report di approfondimento: il permanere nella società lucana del soffitto di cristallo che impedisce alle donne di ricoprire ruoli per i quali hanno tutte le carte in regola. La scelta effettuata dalla Regione Basilicata, oltre che in contraddizione con i principi e i piani di attuazione della parità uomo-donna, rappresenta un segnale che scoraggia le tante donne lucane laureate ad immaginare un futuro lavorativo nella propria regione, relegando la Basilicata tra le regioni fanalino di coda nell’attuazione della democrazia paritaria, con un profilo di notevole arretratezza». È quanto dichiara la segretaria regionale della Cisl Basilicata Luana Franchini.
Ago 17