Maratea, città della Basilicata, entro la fine dell’anno in corso, vedrà la nascita del Progetto “Ricas Italia”, la cui finalità è creare una rete di Comuni della Basilicata, che dovrà poi estendersi a tutti i Comuni d’Italia, animata dall’intento di promuovere la cultura della sostenibilità, della solidarietà e della cooperazione.
Daniele Stoppelli, Sindaco di Maratea, ha dichiarato che Maratea, candidata a “Capitale Italiana della Cultura 2026”, si propone di essere Comune capofila per l’attuazione del progetto eco-sociale “Ricas Italia,” che rientra tra le iniziative da proporre all’Unione Europea per dare impulso ad un nuovo modo di fare cultura e sostenibilità, contro il degrado e la povertà.
Maratea, definita la “Cittadella Verde” , con le sue splendide 44 Chiese, promuoverà il progetto per realizzare la cultura della bellezza, tale in quanto si prefigge di porre al centro la tutela ambientale e il progresso sociale, intesi come binomio indissolubile per migliorare la vita dei territori.
Maratea, definita anche “Perla del Tirreno” per la sua bellezza paesaggistica, oggetto di accurata attenzione da parte di coloro che la governano e dei suoi cittadini, è antesignana di una cultura della vita fondata sul rispetto dell’ambiente e della salute dei suoi cittadini, di una visione dell’esistenza che fa dell’accoglienza e del gesto nobile il fulcro attorno a cui ruota la sua unicità come territorio e come habitat naturalistico in cui convivono in armonia le persone e la natura, i cui colori smaglianti catturano l’attenzione di coloro che la visitano, sia perchè turisti, sia perché amanti della vita agreste che sa coniugare la sua tenerezza con la raffinatezza della bellezza dei suoi paesaggi, rimasti incontaminati, nel corso dei secoli, dal degrado e dallo sfruttamento.
Maratea esprime la bellezza estetica ed anche la bellezza dell’amore e della cura per i beni naturali che la incorniciano e la rendono unica nel panorama dei luoghi più raffinati ed emblematici della nostra nazione.
Maratea sicuramente sarà testimonianza viva di una cultura della vita che guarda al futuro recando con sé i tesori naturali ed anche artistici del suo passato storico. Si ricordano le sue 44 Chiese di pregiato valore artistico, la Statua del Redentore sul monte di San Biagio e il suo millenario Santuario, che rimarca la spiritualità eccelsa dei suoi abitanti.
Il progetto prende le mosse dalla Basilicata, da un territorio del Sud Italia, qualificandosi come un’ iniziativa che guarda al futuro e che sarà presentata all’Unione Europea come progetto la cui finalità è quella di preservare la cultura dei territori.
Fautori del progetto sono il Gal “La Cittadella del Sapere” e il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, fondatore del sito “Progetto di Vita per il Sud” – www.progettodivitasud.it – per il rilancio del Mezzogiorno, con il contributo della giornalista Francesca Lovatelli Caetani.
L’intento primario del progetto è la costituzione della Rete dei Comuni e delle Regioni per la tutela ambientale, la cultura, la cooperazione e la solidarietà tra i cittadini, contro la povertà e l’inquinamento del pianeta. Sarà richiesto anche l’ausilio del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi.
Il suddetto progetto, che può definirsi un progetto eco-sociale, ideato dal giornalista Biagio Maimone già nel 2016, è stato riattualizzato recentemente, in quanto si è avuto modo di constatare come esso si qualifichi come iniziativa che possiede i requisiti per essere proposto all’Unione Europea al fine di dare impulso ad un nuovo modo di fare cultura a favore della sostenibilità, contro il degrado e la povertà.
La Rete dovrà aggregare, partendo dalla Basilicata, il maggior numero di Comuni e di Regioni, affinché si impegnino attivamente per la tutela ambientale e contro l’inquinamento, nonché per la salvaguardia dell’intero ecosistema, attraverso azioni concrete che coinvolgano, nel contempo, i cittadini e le Istituzioni.
Strategica sarà la cultura che si esprime nella cura dei territori, che conduce a quella cultura che può definirsi la cultura della bellezza che genera progresso sociale e morale.
Riteniamo che la povertà culturale e morale generi povertà economica e miseria, nonché il proliferare della violenza e della malavita.
Ai Comuni, alle Regioni e ai cittadini spetterà il compito di monitorare i singoli territori.
Ne consegue, pertanto, che ad essi spetti anche il compito di controllare privati ed industrie affinché rispettino l’ambiente e utilizzino tutti i mezzi necessari per evitare l’inquinamento, al fine della salvaguardia dei territori.
Grande responsabilità avranno le amministrazioni comunali e regionali, che dovranno interfacciarsi con il governo non solo italiano, considerato che il tema dell’inquinamento del pianeta è un tema che coinvolge tutte le nazioni.
“La povertà culturale e morale è la conseguenza del degrado ambientale” ha dichiarato Nicola Timpone, Direttore Generale del Gal -La Cittadella del Sapere, il quale ha aggiunto: “L’acuirsi della crisi dei valori della nostra società ha prodotto, oltre ad un impoverimento economico complessivo, anche la decadenza del valore della cultura umana”.
L’ideatore del progetto Biagio Maimone ha affermato: “Per noi porre al centro l’uomo e la sua dimensione sociale ed ambientale significa creare una nuova forma di relazione umana e di comunicazione, che si avvalga della creatività quale forza propulsiva per incamminarsi in un nuovo processo socio-economico che possa realmente favorire il progresso umano.
Riteniamo che ‘fare rete’ sia, in tale contesto, fondamentale per far vivere un tessuto sociale che includa tutti, nessuno escluso.
Dovrà essere coinvolta l’intera Europa, a cui chiederemo lo stanziamento di fondi da destinare alla salvaguardia del patrimonio ambientale.
La Rete si prefigge di interfacciarsi con tutti gli organismi nazionali ed internazionali per monitorare ciò che accade ed il tasso di inquinamento prodotto, per poi segnalare ai vari organismi competenti le anormalità riscontrate perché vi pongano rimedio.
Non si deve eludere la considerazione che il clima rappresenta il fattore principale per la salvaguardia del pianeta e degli esseri umani e che, pertanto, non si possa assolutamente prescindere dal difenderlo sia da parte dei singoli Comuni, sia da parte di tutti i cittadini.
Educare al rispetto dei criteri che salvaguardino il clima e, conseguentemente, l’ambiente e l’intero ciclo della vita degli animali è l’obiettivo che ogni singolo Stato e ogni singolo cittadino deve, pertanto, prefiggersi.
Nondimeno rilevante consideriamo essere il tema dell’alimentazione, letto in termini di capacità di produrre cibo attraverso l’utilizzo di risorse naturali e tecnologie non inquinanti, sempre più attente alla salvaguardia della natura e alla creazione di nuove opportunità di lavoro.
E’, in tal modo, possibile creare un nuovo welfare che generi ricchezza attraverso la natura e la salvaguardia dell’ambiente, nonché la sana nutrizione dell’uomo, affinché si garantisca, nel contempo, il suo benessere e il progresso umano.
Urge l’esigenza, perciò, di creare un connubio tra sostenibilità, cultura e solidarietà, fonte di opportunità per il futuro dell’umanità.
Mai più terre depresse e mai più uomini ai bordi della strada!
La cultura del bello ha il potere di condurre al vero progresso umano.
E’ tale consapevolezza che può avviare un reale processo di umanizzazione e di cooperazione sociale continua contro le varie forme di povertà: ambientali , economiche, civili e sociali, nonché morali”.
Nov 04