Sono ancora una volta le prenotazioni “last minute” a caratterizzare l’andamento turistico in Val d’Agri per Pasqua e Pasquetta con la novità di una maggiore presenza, rispetto allo scorso ano, di famiglie dei lavoratori-addetti del distretto petrolifero e degli appassionati delle emozioni e dell’escursionismo attratti dal “Ponte alla Luna” di Sasso Castalda.
In generale – commenta Michele Tropiano, presidente Federalberghi-Confcommercio – possiamo guardare ai dati sulla Pasqua come alla conferma di un trend positivo che rafforza il senso di una ripresa in atto. Con questi presupposti, il segnale positivo che ci viene dal mercato consente di analizzare la situazione con moderato ottimismo. Restiamo però dell’idea che sia necessaria molta prudenza: qualsiasi risultato va infatti consolidato con misure strutturali, capaci di mettere al sicuro il settore turistico”.
La permanenza media per la Pasqua 2017 si attesterà in Val d’Agri (ma – avverte Federalberghi – il dato è esteso all’intera provincia di Potenza) sulle 2,4 notti, con una spesa media comprensiva di tutte le voci (trasporto, alloggio, cibo e divertimenti), pari a 267 euro .
Quanto alla provenienza dei turisti in base alle prime prenotazioni, si conferma il primato dei pugliesi (17%), seguiti da abruzzesi (15%) e lombardi 14%); più staccati i campani (10%) e i laziali (6%). I lucani toccano quota 5% ed è questo un “cruccio“ degli albergatori valligiani perché il Parco Nazionale, gli eventi e manifestazioni, gli itinerari del gusto e della religiosità popolare dovrebbero attrarre più corregionali.
La struttura ricettiva preferita? Per il 32,5% la casa di parenti e amici, seguita da albergo (26,7%), casa di proprietà (14,6%), B&B (10,4%), agriturismo (4,4%), residence (3,4%) e appartamento in affitto (3%).
Secondo Tropiano la recente inaugurazione a Sasso di Castalda del “Ponte alla Luna”, che insieme al “Ponte inferiore Fosso Arenazzo”, costituiscono due attrattori unici, sta dando i primi risultati di afflussi turistici perché le strutture sia ricettive che di ristorazione di Brienza-Sasso non ce la fanno a reggere l’assalto di visitatori e conferma che può segnare un nuovo ed ulteriore impulso per il turismo di aree più interne della regione che hanno potenziali di attrazione turistica ancora inespressi o nel migliore dei casi poco utilizzati . I nostri colleghi del Melandro – riferisce – ci stanno trasferendo clienti che non riescono a trovare posto da loro e l’attrattore di Sasso innanzitutto è nel Parco Nazionale Val d’Agri e pertanto è una delle tappe di escursionismo e visita al Parco al quale continuiamo a guardare come grande opportunità di sviluppo delle attività di ricettività alberghiera, ristorazione, commercio e servizi.
Per gli operatori della Val d’Agri i problemi sono essenzialmente: rafforzare la progettualità e la proposta del consorzio attraverso sinergie di cooperazione con gli operatori dei comprensori che ospitano gli attrattori non solo facendo rete ma allargando l’iniziativa ai produttori agro-alimentari, artigiani e commercianti; realizzare l’itinerario Basilicata coast to coast attrazioni suddiviso per almeno tre “generi” (emozioni, spettacoli, cultura); definire pacchetti per soggiorni brevi (non solo fine settimana) con costi competitivi.
Il “punto dolente” – spiega Tropiano – è l’offerta di pacchetti che è ancora scarsa e troppo differenziata e non ancora abbinata a Matera, sfruttando pochissimo l’attrattore oggi principe che è la Capitale Europea della Cultura 2019.
Apr 15