“Passaggio” di tre dirigenti sanitari nello stesso dipartimento regionale, Fp Cgil: Regione Basilicata faccia chiarezza e sospenda la procedura in corso. Di seguito la nota integrale.
Non finisce mai di stupirci la modalità con la quale la Regione Basilicata opera con riferimento alle procedure di nomina relative a incarichi apicali. Ci riferiamo in particolare alla specifica richiesta da parte del direttore generale del dipartimento per la Salute e le politiche della persona con la quale si indicano tre dirigenti in servizio presso aziende del sistema sanitario regionale per il “passaggio” presso il medesimo dipartimento regionale.
Comprendiamo la celerità di procedere alla copertura di uffici del dipartimento da troppo tempo sguarniti della preposta dirigenza, ma non comprendiamo affatto la modalità con la quale si ritiene di procedere. In assenza di una qualsivoglia forma di procedura selettiva e nel mentre la procedura concorsuale bandita per l’assunzione di 18 dirigenti è a tutt’oggi ferma, tale scelta appare ancor più stridente, soprattutto in riferimento al monito della Corte dei Conti di Basilicata relativamente alla necessità di effettuare procedure comparative nella scelta e nell’affidamento di incarichi di natura dirigenziale.
Pertanto, senza nulla togliere alle professionalità delle quali il direttore generale Bortolan ha fatto espressamente richiesta, riteniamo inaccettabile che si proceda con incarichi ad personam che nulla hanno a che vedere con il senso e la ratio degli incarichi fiduciari. Il tutto quando ci sono professionalità presenti in Regione che attendono ancora la possibilità di accedere alla dirigenza regionale con l’espletamento del concorso bandito.
Ma un’altra considerazione è d’obbligo: uno dei nominativi richiamati è un dirigente medico del Crob che, lasciando l’istituto, sguarnirebbe l’ambulatorio oncoginecologico, essendo l’unico dirigente attualmente in servizio. Ci chiediamo quale è il senso di tale scelta proprio mente si ragiona di liste di attesa e modalità e sistemi per recuperare prestazioni arretrate. La Regione faccia chiarezza e sospenda l’eventuale procedura in corso.