«Abbiamo sempre pensato in tema di pensioni che il tema centrale da affrontare è quello di superare il conflitto generazionale tra quanti ai quali comunque è riconosciuto il diritto alla pensione e chi, i nostri ragazzi, non ha ancora questa certezza. Per questa ragione tenuto conto della scarsità delle risorse disponibili per la previdenza, non possiamo dire che va tutto bene: abbiamo fatto il massimo possibile. Siamo riusciti ad ottenere ulteriori risultati grazie alla nostra determinazione: abbiamo aperto una breccia nella Fornero. Ora bisogna avviare subito una nuova fase di riforma previdenziale». A sostenerlo è il segretario regionale della Uil di Basilicata Carmine Vaccaro sottolineando che “proprio grazie alla determinazione e alla tenacia della Uil, sono stati conseguiti ulteriori risultati. In particolare, sono stati aggiunti al testo, proprio su nostra esplicita richiesta, un importante passaggio sia sui giovani sia sulle donne oltre alla certezza della partecipazione delle parti sociali alle due Commissioni sull’individuazione di altri lavori gravosi e sulla separazione tra previdenza e assistenza. La Fornero – aggiunge – è una legge iniqua e va smontata pezzo dopo pezzo. Vigileremo affinché il Parlamento non peggiori il testo che ci è stato presentato dal Governo e saremo soddisfatti se lo dovesse migliorare. Inoltre, organizzeremo un´assemblea dei nostri quadri e delegati per illustrare, nel dettaglio, la nostra posizione». E a proposito delle diversità dei giudizi sul testo finale espressi dalle tre Organizzazioni e dei rischi che questa condizione può determinare sui rapporti unitari, il segretario della Uil afferma: “Riteniamo che sia, comunque, necessario mantenere unità d’azione anche perché il prossimo anno dovremo avviare una grande vertenza per un fisco più equo e più leggero per lavoratori e pensionati».
“Quando rivendichiamo unitariamente a Cgil e Cisl un sistema di welfare a misura della persona – conclude – pensiamo che la Basilicata debba fare della tenuta sociale e della coesione elementi di progresso e cambiamento, costruendo un modello sociale di coesione e protezione dal bisogno mediante processi di qualificazione delle politiche di cura della persona e di costruzione della infrastrutturazione delle maglie sociali quali perni di una reale integrazione territoriale”.