La differenza tra i primi di novembre 2017 e i primi di novembre 2016 di oltre 110 milioni di metri cubi di acqua invasata nel Pertusillo, come volume massimo della capacità della diga, in attesa delle più intense piogge autunnali, dopo quelle di questi giorni, impone una programmazione di interventi di adeguamento dell’invaso e delle condotte e di più oculata gestione delle risorse idriche della Val d’Agri. A sostenerlo è l’Associazione Bene Comune Viggiano ricordando che la stagione estiva siccitosa non può essere archiviata senza prima non aver pensato alla nuova annata agraria e di usi plurimi.
Il Pertusillo e in particolare impianti e condotte di trasferimento dell’acqua sino alle aziende agricole, alle case e agli stabilimenti – dice il presidente Vittorio Prinzi – necessitano di opere che impediscano le perdite che specie alla luce delle minori disponibilità idriche sono da ridimensionare sino a ridurre drasticamente. In questo al beneficio di risparmio si aggiunge quello dell’occupazione sia per gli operai idraulico-forestali che edili, due categorie che continuano a vivere condizioni di precariato caratterizzate dal centinaio di giornate lavorative l’anno per i forestali e dalla cassa integrazione per gli edili. Abbiamo sempre ritenuto che la rafforzata azione di tutela dell’acqua del Pertusillo e delle sorgenti della valle da ogni forma di inquinamento, in primo luogo derivante dall’attività petrolifera, non possa essere disgiunta da un programma di ammodernamento-adeguamento funzionale alle esigenze di agricoltori, cittadini, titolari di piccole imprese. Si tratta di interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini aziendali e utilizzando anche le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere l’acqua piovana. La questione dei fondi necessari – aggiunge – va affrontata all’interno della ricontrattazione con la Regione Puglia, l’Eipli, Acquedotto Pugliese che sono i diretti beneficiari della nostra acqua e che per accordi sottoscritti sono impegnati oltre al pagamento anche al finanziamento di interventi di tutela e salvaguardia dei nostri bacini idrici.
Come rivendica il mondo agricolo e buona parte del mondo politico – è scritto nella nota – è maturo il tempo di rideterminare le quote di acqua trasferite per usi plurimi alle comunità pugliesi senza far venire meno il vincolo di cooperazione solidale ma affermando il principio che le comunità lucane non possono essere penalizzate come pure è accaduto in questa estate.
Nov 07