Trovo singolari le affermazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa il quale ritiene che la prerogativa del confronto con Total sulle politiche di sviluppo e soprattutto sugli investimenti per costruire chiare azioni che creino occupazione in settori alternativi all’attività estrattiva, sia sua esclusiva prerogativa in una trattativa dai contorni poco chiari le cui risultanze sembrano risibili, vista la portata degli investimenti: 50 milioni di euro in 15 anni.
Oltre al merito del risultato, che non dà nessuna prospettiva di sviluppo per la Basilicata, il fatto grave rimane quello di una visione privatista delle istituzioni. Le questioni che attengo al petrolio e allo sviluppo della nostra regione sono di tale rilevanza e di impatto che avrebbe dovuto richiedere ben altra modalità di confronto e partecipazione.
Troppa fretta e soprattutto tanta chiusura al confronto da parte della Regione Basilicata, che ha sottratto una decisione così importante per il futuro dei lucani del necessario confronto: è il momento di superare le logiche degli interessi di qualcuno ma di tracciare le linee di un nuovo modello economico e sociale per le future generazioni. Il governo regionale faccia la sua parte nella direzione della sostenibilità ambientale e con questo intendiamo, ancora una volta, transizione energetica ed economia verde.