Venerdì 8 marzo 2013 alle ore 8,30 nella sala “Pasolini” posta nel Centro Commerciale di via Sallustio in prima convocazione è in programma il consiglio comunale di Matera in seduta straordinaria per la trattazione del seguente ordine del giorno: Legge Regionale Basilicata n. 25 del 31/12/2013. Determinazione standard urbanistici. In proposito si registra una nota di Confapi Matera che riportiamo integralmente.
Piano Casa 2: Confapi Matera invita il Consiglio Comunale a non bloccare il mercato locale
Il settore edile in città, come in tutta la provincia, è pressoché fermo. Le imprese di costruzione sono senza lavoro e l’occupazione è in calo vertiginoso. La legge regionale n. 25 del 2012 – cosiddetto Piano Casa 2 – a lungo sollecitata dalle associazioni imprenditoriali, offre finalmente l’occasione per rimettere in moto piccoli lavori, interventi limitati che, senza stravolgere urbanisticamente la città, consentirebbero a molte piccole imprese di tirare il fiato e di riaprire i cantieri.
Per questo motivo Confapi Matera invita il Consiglio Comunale, appositamente convocato per il prossimo venerdì, a non bloccare il mercato locale, a non frenare le piccole iniziative a vantaggio dei grossi investimenti, attraverso interpretazioni restrittive e fantasiose della legge regionale.
La legge 25, infatti, consente ampliamenti nelle aree periferiche della città previo versamento di una somma commisurata al costo degli standards. In altre parole si permettono piccoli interventi sulle abitazioni esistenti, preservando il centro storico e aiutando il mercato locale.
Se il Consiglio Comunale, invece, dovesse dare un’interpretazione praeter legem o addirittura contra legem, causerebbe un danno enorme a diverse piccole imprese con permessi di costruire già rilasciati e con richieste dei cittadini già acquisite, soprattutto delle fasce deboli che non possono permettersi i prezzi elevati delle grandi lottizzazioni private.
A parere di Confapi il Consiglio non dovrebbe snaturare la finalità della legge regionale, ingessando un mercato gin fin troppo fermo.
Il settore edile in città, come in tutta la provincia, è pressoché fermo. Le imprese di costruzione sono senza lavoro e l’occupazione è in calo vertiginoso. La legge regionale n. 25 del 2012 – cosiddetto Piano Casa 2 – a lungo sollecitata dalle associazioni imprenditoriali, offre finalmente l’occasione per rimettere in moto piccoli lavori, interventi limitati che, senza stravolgere urbanisticamente la città, consentirebbero a molte piccole imprese di tirare il fiato e di riaprire i cantieri.
Per questo motivo Confapi Matera invita il Consiglio Comunale, appositamente convocato per il prossimo venerdì, a non bloccare il mercato locale, a non frenare le piccole iniziative a vantaggio dei grossi investimenti, attraverso interpretazioni restrittive e fantasiose della legge regionale.
La legge 25, infatti, consente ampliamenti nelle aree periferiche della città previo versamento di una somma commisurata al costo degli standards. In altre parole si permettono piccoli interventi sulle abitazioni esistenti, preservando il centro storico e aiutando il mercato locale.
Se il Consiglio Comunale, invece, dovesse dare un’interpretazione praeter legem o addirittura contra legem, causerebbe un danno enorme a diverse piccole imprese con permessi di costruire già rilasciati e con richieste dei cittadini già acquisite, soprattutto delle fasce deboli che non possono permettersi i prezzi elevati delle grandi lottizzazioni private.
A parere di Confapi il Consiglio non dovrebbe snaturare la finalità della legge regionale, ingessando un mercato gin fin troppo fermo.
Piano Casa 2, nota di Città Plurale Matera
Come al solito, il nostro comune continua a giocare sulla città. Un gioco pesante!!! Da una parte annuncia grandi cambiamenti, basta guardare il documento dell’assessore sul futuro del governo della citta e del suo territorio. Hanno riesumato persino la delibera di indirizzo del 2006, i contenuti sono sempre gli stessi, ma intanto da allora sono passati 7 anni. Non se ne sono accorti? Intanto, si procede con i permessi a costruire e con gli strumenti in deroga. L’amministrazione comunale non è obbligata all’applicazione delle deroghe, la città è in grado di motivare tale scelta nei confronti di una regione che, se pur governata dal centro sinistra, si è comportata e si comporta come un governo “liberista”. Sembra, inutile, affermare che questa legge regionale risulta la peggiore in assoluto nel nostro paese e il
comune di Matera ha la possibilità di rigettare tali politiche di de-regolazione. L’impressione è che la scelta sia oramai determinata, si dirà che il comune con questo provvedimento ha salvaguardato i Sassi e il centro storico, i quartieri Spine Bianche, Serra Venerdì, la Nera e forse Villa Longo, San Pardo e rione Platani. La città da tutelare è ben più ampia. Secondo il nostro parere gli ambiti urbani con “morfologia coerente e ben definita” sono molto di più di quelli frettolosamente elencati nella proposta di delibera, facciamo riferimento ai tessuti urbani di 167, compreso i piani di recente realizzazione, ai tessuti urbani di iniziativa privata come ad esempio piazza degli Olmi, ecc. Così non si più procedere, e le cosiddette buone intenzioni dell’attuale assessore all’urbanistica, portano nel concreto alla solita distribuzione alla piccola e alla grande rendita. Da una parte i soliti annunci di quello che dovrebbe essere il buon governo della città e del suo territorio di riferimento ( Ecopolis, tanto per intenderci, con obiettivi ambientali, sociali e funzionali: no consumo del suolo, rigenerazione urbane e degli edifici, nuove centralità, servizi, edilizia pubblica il che vuol dire “case popolari”, tutela e valorizzazione del paesaggio e beni culturali, tutela e valorizzazione del suolo agricolo, ecc.). Dall’altra, gli interessi abbastanza noti da tempo. Il sindaco e i consiglieri, che hanno votato il piano casa 1 e sostenuto l’esecutivo sul piano casa 2, non avranno nessun problema a proseguire verso questa strada. Non capiamo come possa l’attuale assessore all’urbanistica non accorgersi di quale maggioranza ha di fronte. Sembra non rendersi conto che di fronte a se non ci sono studenti desiderosi di “scienza” ma piccoli e grandi “speculatori” (nel senso pieno del termine). Interessi più o meno diffusi la cui somma non quadra con l’interesse del “bene comune” che, nel nostro caso, non è altro che la città, in tutta la sua complessità. E’ strano che l’assessore non riesca a capirlo, ma, molto probabilmente, è ormai funzionale al progetto Adduce. Il centro sinistra materano e regionale sembrano non aver compreso la gravità del momento e la necessità di forte e radicale cambiamento nel modo di governare la città e il suo territorio. Bisognerebbe ricordagli la dichiarazione di Bersani di questi giorni: riqualificazione e rigenerazione dell’esistente e consumo di suolo zero. Non è più tempo di compromessi, questo provvedimento non può che essere respinto per tre semplici ragioni: 1) la città ha bisogno di politiche urbanistiche “altre”, che la candidano davvero tra le città più innovative e virtuose nel panorama del mezzogiorno; 2) basta con i provvedimenti in deroga, siamo disposti a discutere solo di strumenti urbanistici che sono conformi agli obiettivi di Matera città europea della cultura; 3) basta con la logica “liberista” che tutto ha un prezzo, che tutto si possa comprare, compreso gli standard urbanistici.
Piano Casa 2, nota di Giovanni Angelino Consigliere comunale Gruppo Misto
Venerdì 8 marzo 2013 il Consiglio comunale di Matera si riunirà in seduta straordinaria per recepire le norme della Legge regionale riferita al cosiddetto Piano Casa 2 per dare la possibilità alle imprese del comparto edile di poter finalmente riprendere un’attività congelata dalle norme stringenti che avevano di fatto paralizzato negli ultimi anni non solo le imprese di costruzion ema tutte le aziende che lavorano grazie all’edilizia, considerato da sempre il volano dell’economia di un territorio. E ancora una volta, come sempre accade quando l’Amministrazione comunale è chiamata ad esprimersi sulle norme da applicare per definire le scelte urbanistiche della città di Matera, si registra questa voce “fuori” dal coro di Città Plurale, che punta nuovamente il dito contro il sindaco Adduce e il governo di centro-sinistra che lo sostiene. Città Plurale parla di un’amministrazione che continua a giocare sulla città di Matera ma a questo punto è lecito chiedersi come mai ogni volta che si parla di edilizia Città Plurale grida “al lupo al lupo” e accusa il governo-Adduce di favorire i soliti “speculatori” trascurando così il “bene comune”. Ma siamo sicuri che Città Plurale ha veramente a cuore gli interessi della città di Matera? A me pare invece che dietro il tentativo di ergersi a paladini degli interessi collettivi del nostro centro urbano e di tutte le scelte urbanistiche che l’Amministrazione è chiamata a compiere si nasconda qualche appetito di natura politica. Diciamo la verità. E’ in atto da tempo un tentativo di far cadere l’attuale Amministrazione e siccome faccio parte di questa maggioranza, attualmente come consigliere comunale inserito nel gruppo misto, mi corre l’obbligo di difendere l’operato dell’assessore all’urbanistica in carica, Ina Macaione e tutte le scelte che andrà a compiere per l’avvio del Piano Casa 2 il Consiglio comunale di Matera. Sino a prova contraria crediamo che questa amministrazione, con tutti i difetti che vengono riconosciuti, sta comunque lavorando nell’esclusivo interesse dei suoi cittadini e probabilmente Città Plurale attraverso questi attacchi a testa bassa nei confronti di Adduce cerca probabilmente di destabilizzare il clima politico cittadino e preparare il terreno ad un candidato sindaco vicino alle proprie posizioni ideologiche. Noi andremo comunque avanti per la nostra strada e il Piano Casa 2 sarà approvato con gli opportuni emendamenti per far ripartire l’economia in un momento particolarmente critico per le imprese di costruzione, che si sono ritrovate senza lavoro e hanno già “parcheggiato” centinaia di lavoratori in cassa integrazione. Per quanto mi riguarda sono convinto che il Consiglio comunale di Matera saprà assumersi le proprie responsabilità e il Piano Casa 2 rappresenta sicuramente uno strumento fondamentale per rimettere in moto una serie di opere che possono dare ossigeno alle imprese, ai lavoratori e alle rispettive famiglie.
Il settore dell’edilizia è fermo???? si dessero incentivi per il riutilizzo delle aree già fabbricate e la riqualificazione delle dismesse. BASTA CONSUMO di suolo. Proporremo ai neoeletti del 5 stelle una legge nazionale per fermare il consumo di suolo: ben 8 mq vengono persi in Italia ogni secondo e questi vogliono ancora costruire in una città già devastata dalla speculazione edilizia. IRRESPONSABILI!!!!!!!!!!!!
Mi chiedo. Dov’era Città Plurale in questi anni? E perchè reclama sempre quando è troppo tardi? Quando i giochi sembrano già fatti? Perchè i migliaia di soci di questa associazione non scendono in piazza e contrariamente si limitano agli articoli sui giornali che durano lo spazio di qualche minuto facendosi solo propaganda? Chi rappresentano?
questi di citta’ plurale hanno rotto uscissero fuori ……li conosciamo benissimo chi sono radiacal scic del cavolo finti perbenisti…..matera e’ morta abbiamo bisogno di lavoro questi dietro la tastiera seduti comodamente dicono di qua’ e di la’ tanto loro la bella pensioncina d’oro l’hanno…….andate a lavorare noi non abbiamo lavoro siamo operai e artigiani senza lavoro…complimenti