Il cosiddetto Piano Casa, cioè i Programmi integrati di edilizia residenziale sociale e riqualificazione urbana, è ancora fermo presso la Regione Basilicata nonostante le graduatorie siano state definite da tempo, con il risultato di allungare i tempi per l’apertura di nuovi cantieri nelle città di Matera e di Potenza.
Il presidente di CONFAPI Basilicata, Giovanni Grassani, ha inviato una nota all’assessore regionale al Territorio Vilma Mazzocco, all’assessore alle Infrastrutture Agatino Mancusi e al direttore generale del dipartimento Territorio, nonché responsabile del procedimento, Donato Viggiano, per chiedere di accelerare l’iter di approvazione in Giunta delle graduatorie del Piano Casa.
CONFAPI Basilicata evidenzia che, in un periodo in cui l’edilizia langue anche per la scarsità di nuovi lavori e, quindi, si avverte fortemente il bisogno di mettere in campo tutte le iniziative possibili per la cantierizzazione di nuove opere, questo ritardo crea ulteriori difficoltà ad un comparto – quello delle costruzioni – capace di movimentare un vasto indotto con sicure ricadute per numerosi settori produttivi locali.
Il Piano Casa, inoltre, prevedendo che il 40% delle nuove abitazioni sia destinato all’housing sociale, soddisfa anche il bisogno di alloggi a basso costo, la cui domanda è in continua crescita a causa della crisi e della conseguente riduzione del reddito delle famiglie.
Per il presidente Grassani, dunque, non si comprende perché questa opportunità offerta non venga colta rapidamente dalla Regione. Di qui il sollecito a velocizzare l’approvazione degli interventi già approvati dalle amministrazioni comunali di Potenza e Matera.
Altrettanto incomprensibile è il disinteresse dei due governi cittadini per il Piano Casa, considerata la somma dei benefici: attenzione alle fasce deboli, riqualificazione dei quartieri, concentrazione sullo sviluppo sostenibile, opportunità per l’economia. Il Piano Casa, infatti, è finalizzato alla realizzazione di programmi di edilizia residenziale e riqualificazione urbana caratterizzati da elevati livelli di qualità, anche in riferimento alla sostenibilità ambientale ed energetica.
Tanto INTERESSE ci fu invece all’epoca (3.8.2009) dell’approvazione della Legge Regionale 25/2009 (Piano Casa). Ma all’epoca era necessario bonificare una porcata fatta da alcune imprese materane e quindi i “compagni” (interessati) permisero a queste imprese di cambiare la destinazione di decine e decine di immobili da “turistico-alberghiera” a “residenziale”, senza pagare alcun che e con una semplice D.I.A.. –
Questo succedeva in Basilicata mentre nel resto d’Italia – per situazioni molto simili – la Guardia di Finanza sequestrava i cantieri e denunciava i proprietari.
Sig. Grassani non so se lei gira ogni tanto per la città. Se lo fa avrà visto che non si muove una foglia. C’è un sacco di invenduto a livello di nuove costruzioni e i prezzi delle case “usate” stanno diminuendo almeno di un 15-20%. In questa situazione di stagnazione credo che ben pochi e irriducibili “mattonari” sarebbero disposti a rischiare. Almeno fino a quando non avranno venduto le case già finite. E vedrete con l’IMU cosa succederà all’offerta delle case. Dopo 30 anni esploderà la bolla speculativa che ha fatto ricchi pochi e indebitato e impoverito molti. Saluti
…e come conseguenza di quella variazione di destinazione da albergo ad abitazione, le imprese hanno venduto le case ai cittadini che adesso reclamano sotto il comune perchè quelle stesse imprese non hano fatto neanche la strada per arrivare alle case come da progetto!
…e io pago!!!!!!!
OGNI TANTO RESUSCITANO, E’ COMPRENSIBILE LA PASQUA E’ APPENA PASSATA !!!!!!!!!!!!!!!!!