Il Piano Casa è una risposta alla crisi e alle fasce deboli, ma la Regione e il Comune inspiegabilmente perdono tempo.
Dopo la sollecitazione del presidente di Confapi Basilicata, Giovanni Grassani, anche il presidente di Confapi Matera, Vito Gravela, chiede notizie alla Regione in merito all’inspiegabile ritardo nell’approvazione del Piano Casa, cioè dei Programmi integrati di edilizia residenziale sociale e riqualificazione urbana.
Infatti, il lungo lasso di tempo trascorso dall’avvio dell’iter procedurale e l’impellente necessità di ridare respiro all’economia nella città di Matera, rendono quanto mai urgente la definizione della procedura.
In mancanza di informazioni – scrive Gravela agli assessori Mazzocco e Mancusi – non si comprende il motivo di tale impasse, a fronte di un bando legittimo, che non comporta finanziamenti regionali, che attiva immediati investimenti sul territorio, con alcuni progetti che dispongono già di canali di finanziamento, con le graduatorie già pronte. Il tutto mentre nel resto del Paese sono già stati cantierizzati lavori riferibili a simili iniziative attivate, sempre nello stesso periodo, da altre Regioni e Comuni d’Italia.
Oltre a rimettere in moto un’economia praticamente ferma, il Piano Casa viene incontro alla domanda di edilizia sociale delle fasce deboli, che non possono permettersi i prezzi elevati delle lottizzazioni private. Stupisce, quindi, che sia la Regione che il Comune di Matera non si preoccupino di questo stallo. L’effetto sicuro sull’economia e sull’occupazione, unitamente all’assenza di speculazione, dovrebbe essere sufficiente per non perdere ulteriore tempo.
L’Amministrazione Comunale, infine, non può trincerarsi dietro l’alibi del ritardo della Giunta Regionale, atteso che non risultano interventi ufficiali volti ad accelerare l’approvazione del Piano.