Si è svolto nella sede dell’Acta a Potenza, lo scorso 4 novembre, un incontro importante tra le organizzazioni sindacali e l’amministratore unico Naborre. Al tavolo erano presenti per la Cgil Michele Sannazzaro e Antonio Romaniello,per la Cisl Francesco Capasso e Sebastiano Colucci, per la Uil Gerardo Ligrani, per la Fiadel Antonio Bisaccia ed Enzo Claps. Con la dirigenza dell’Acta, che ha presentato il piano industriale finalizzato alla riorganizzazione aziendale da tempo attesa, si è svolto un confronto serrato sulle problematiche e la situazione attuale della municipalizzata. Naborreha spiegato ai sindacati il lavoro svolto negli ultimi due anni ed i risultati conseguiti a partire dai protocolli di legalità, sottoscritti con il Procuratore della Repubblica ed il Prefetto di Potenza per dare maggiore trasparenza alle procedure di affidamento.
L’amministratore dell’Acta ha anche sottolineato l’efficientamento di alcuni servizi anche attraverso l’internalizzazione di molte attività: dalla messa in campo di un cospicuo piano di risanamento finanziario che ha già portato alla smobilitazione di crediti consolidati per oltre 3 milioni di euro, alla approvazione del nuovo piano industriale che prevede un radicale cambiamento nella modalità di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti con l’obiettivo di renderlo più efficiente ed economico.
In particolare, Naborre ha evidenziato la dotazione da parte dell’azienda di una serie di impianti finora assenti che consentiranno all’Acta di essere autonoma rispetto alle società private operanti dall’esterno, l’approvazione della nuova dotazione organica e del nuovo modello organizzativo per efficientare la gestione del personale fino all’avvio di una nuova stagione di concorsi per il reclutamento di nuove professionalità esterne ma anche di procedure per le progressioni interne così da valorizzare al massimo le risorse esistenti.
“Già nelle prossime settimane -hanno spiegato i sindacati- si darà avvio ai primi concorsi per l’assunzione di nuovi lavoratori ma anche per coprire le carenze di organico con personale interno. Di fondamentale rilievo, è stato sottolineato da Naborre, sono l’imminente apertura del nuovo centro di raccolta sotto il nodo complesso del Gallitello, l’avvio delle procedure di una nuova struttura in via Appia e soprattutto l’affidamento ad una società terza specializzata nella riscossione volontaria e coattiva della Taric ma anche nella lotta alla elusione e all’evasione. Il lavoro di questa società servirà a garantire all’Acta le risorse finanziarie necessarie a completare il piano di risanamento, a finanziare adeguatamente tutte le attività svolte ed a sostenere la prospettiva di sviluppo aziendale tracciata. Le rappresentanze sindacali hanno unitariamente apprezzato il lavoro e i risultati conseguiti sottolineando come questo sia potuto accadere anche grazie allo stimolo, alla pressione e alla presenza costante delle rappresentanze aziendali dei lavoratori anche se con qualche contrasto e qualche momento di tensione.
I sindacati hanno condiviso con l’amministratore unico anche la prospettiva strategica di fare dell’azienda municipalizzata la protagonista di una forma di gestione su scala territoriale più ampia che, hanno concordato le parti, non potrà che essere frutto di una più stretta collaborazione e partecipazione delle parti sociali ai processi decisionali dell’azienda. In tal senso l’amministratore unico ha assunto uno specifico impegno. Ciò nonostante le forze sindacali non hanno mancato di evidenziare le criticità che pur sussistono e che richiedono risposte immediate per velocizzare i processi di cambiamento già avviati.
In prima e sesta Commissione del Consiglio comunale di Potenza la rappresentanza dei lavoratori ha già portato all’attenzione degli amministratori le questioni ancora aperte. Tra queste la mancata assegnazione di uffici all’azienda Rti Municipia Gamma a cui l’Acta ha dato mandato per la riscossione della Taric.
“Sono cinque mesi- hanno spiegato i sindacati- che si attende una risposta dal Comune di Potenza per dare operatività all’azienda incaricata così da metterla in condizioni di poter lavorare e assolvere al suo compito di recupero delle spettanze dovute per il servizio garantito dall’Acta. Il lavoro dell’azienda è bloccato con ripercussioni negative per la riscossione della Taric ma anche per i lavoratori che devono essere impiegati a svolgere tale compito. L’amministrazione comunale deve agire quanto prima per mettere l’Acta nelle condizioni di lavorare e crescere affinché possa rivestire un ruolo leader nel settore della raccolta dei rifiuti a livello regionale.
“Nonostante sia tutto pronto per aprire la seconda isola ecologica problemi tecnici -hanno evidenziato i sindacati- impediscono ancora di portare a termine il progetto. Si attende, inoltre, una decisione in merito ai contratti di servizio (in scadenza il prossimo 31 dicembre), tra cui il più importante è quello relativo all’igiene ambientale ed a cui si aggiunge il servizio per le pulizie degli stabili comunali e quello dei parcheggiatori. l Piano industriale dell’Acta c’è ed è ambizioso ma il Comune di Potenza non sta facendo nulla per attuarlo. Eppure l’Acta -hanno continuato i sindacati- ha dimostrato di aver lavorato per il miglioramento della situazione complessiva della società. È necessario ora darle agibilità e risorse adeguate per continuare sulla strada intrapresa”.