“La verità è arrivata da Detroit, oggi è un grande giorno per la Basilicata, si è scritto un nuovo libro dove Fiat e Chrysler hanno presentano insieme un unico piano industriale. Eravamo certi che alla nostra Melfi si guardasse con grande attenzione per quanto sta avvenendo ed ecco l’annuncio: 200mila Jeep a Melfi con l’obiettivo di vendite della Jeep che balza del 160% a quota 1,9 milioni”.
E’ quanto con orgoglio affermano il segretario generale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e il segretario regionale della federazione metalmeccanici, Giuseppe Giordano per i quali, “sarà la fabbrica di Melfi che produrrà la piccola Jeep Renegade che punterà a sfidare il raddoppio vendite globali jeep entro il 2018 scavalcando i dati dell’anno scorso con le vendite di Jeep al mondo che erano salite del 36% a 731.565 unità. La nostra Regione deve comprendere che si è aperta una nuova pagina che consentirà sì alla fabbrica di ripartire, ma anche e soprattutto sarà portata in tutto il mondo con la nuova Jeep Renegade, il risultato dell’alta professionalità e dell’eccellenza di tutto il personale che si adopera quotidianamente nella fabbrica FCA di Melfi. E’ senza dubbio – concludono i segretari Ugl, Giordano e Tancredi – una conferma positiva in una giornata storica per la tenuta produttiva della Sata dove ora bisogna riprendere a lavorare poiché Marchionne, ha consegnato a noi sindacato la responsabilità di collaborare per la salvaguardia integrale dell’occupazione nella Basilicata la quale sarà d’ora in poi, il fiore all’occhiello in tutto il mondo dell’automotive”.
“Oggi non è solo un grande giorno per Fiat-Chrysler ma per lo stabilimento Sata di Melfì al quale si conferma la produzione della Jeep Renegade, il SUV compatto destinato principalmente al mercato europeo ma che verrà anche esportato negli Usa dal 2015 e che è un punto di forza della sfida jeep lanciata dalla casa automobilistica internazionale”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli.
“Dalle prime notizie sul nuovo piano industriale di Fca per il 2014-2018 che provengono da Detroit – aggiunge – c’è un rafforzamento della mission affidata allo stabilimento di Melfi. Fra i marchi che dovranno crescere di più infatti c’è la Jeep: un milione di unità già quest’anno (nel 2013 ne sono state consegnate 732 mila), vale a dire 900 mila in più nel 2018 . Di queste circa 200 mila arriveranno dall’Italia, da Melfi dove nasce la piccola Renegade, e che dovrebbe inizialmente rifornire i concessionari a livello globale. E’ dunque un piano fortemente ambizioso quello illustrato da Marchionne che poggia sull’orgoglio e la capacità dei nostri lavoratori e richiede un adeguato sostegno della Regione e dei Comuni perché – dice Napoli – non si sottovaluti le nuove potenzialità dell’indotto di San Nicola di Melfi. La Regione in particolare non si faccia trovare impreparata a gestire la fase di seconda industrializzazione del polo lucano dell’auto che ha bisogno di servizi ed infrastrutture a partire dall’area San Nicola ma non solo e di una programmazione di azioni ed interventi che solo un rinnovato ed adeguato Consorzio per l’Area Industriale può essere in grado di attuare”.
“Il giorno della verità si avvicina, è martedì 6 maggio, quando da Detroit, Marchionne annuncerà il nuovo piano industriale della Fca e siamo certi che alla nostra Melfi si guarda con grande attenzione per quanto sta avvenendo. Ad oggi, infatti, le uniche certezze produttive per Fiat vengono dalla Basilicata e sono rappresentate dai due nuovi minisuv prossimi a entrare in produzione, la Jeep Renegade e la 500X”.
E’ quanto affermano il segretario generale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e il segretario regionale della federazione metalmeccanici, Giuseppe Giordano per i quali, “sarà la fabbrica di Melfi che produrrà la piccola Jeep Renegade che punterà a sfidare il raddoppio vendite globali jeep entro il 2018 scavalcando i dati dell’anno scorso con le vendite di Jeep al mondo che erano salite del 36% a 731.565 unità. Sergio Marchionne – continuano i segretari Ugl -, punta a raddoppiare le vendite globali di Jeep entro il 2018 a oltre 1,5 milioni di unità con una forte crescita in Sudamerica e Cina. La Basilicata deve comprendere che si è aperta una nuova pagina che consentirà sì alla fabbrica di ripartire, ma anche e soprattutto sarà portata in tutto il mondo con la nuova Jeep Renegade, il risultato dell’alta professionalità e dell’eccellenza di tutto il personale che si adopera quotidianamente nella fabbrica FCA di Melfi sotto la collaudata direzione di Sebastiano Garofalo, direttore di stabilimento e di Giuseppe Messinese, direttore del personale. A tutto il sindacato – proseguono Tancredi e Giordano – è stata affidata la responsabilità della Sata, per la quale il Lingotto ha investito oltre un miliardo di euro per la realizzazione di due nuove vetture. Per l’Ugl, lo stabilimento Fiat lucano continua a essere la madre di tutte le industrie in Italia, privilegiato in un momento in cui la crisi del settore automotive è in forte affanno. Domani ci auguriamo che, oltre alla Renegade ed alla 500 X che sarà prodotta nei prossimi mesi, l’A.D. che confermi ufficialmente a Melfi la produzione della Punto andando avanti in parallelo a quella dei nuovi modelli nei volumi richiesti dal mercato ossia portare il ciclo di vita della Grande Punto a dicembre 2017. Il che vorrà dire che qualsiasi ipotesi di lancio della sua eventuale erede, e della conseguente allocazione produttiva, rimarrebbe ferma in attesa di capire che piega prenderà la crisi del mercato. Prolungare la produzione fino al 2017 vuol dire per Melfi la garanzia di ulteriori volumi produttivi, in attesa di capire quali saranno quelli dei due nuovi minisuv. Sarebbe – concludono i segretari Ugl, Giordano e Tancredi – una conferma positiva per la tenuta produttiva della Sata consentendo la salvaguardia integrale dell’occupazione e dando la migliore risposta a tutti coloro che non hanno mai creduto per la Basilicata nella Fiat e nelle scommesse di Marchionne”.
PIANO INDUSTRIALE FIAT: VACCARO (UIL), LE ATTESE PER LA SATA
“Le attese per il piano industriale Fiat-Crysler che sarà presentato domani a Detroit ruotano intorno all’idea di creare vantaggi competitivi (a tempo) per le aziende dell’indotto automotive (di primo e secondo livello) legati alla produzione di nuovi modelli FIAT”. E’ il pensiero del segretario regionale della Uil Basilicata Carmine Vaccaro che precisa: “in pratica per ogni modello nuovo ( o restayling) attribuito a SATA e per il periodo legato alla sua produzione ( un anno o più), la Regione ( in accordo anche con Comuni e ASI) deve garantire una serie di vantaggi automatici per le aziende direttamente o indirettamente impegnati nella filiera produttiva. In proposito – aggiunge Vaccaro – si tratta di decidere se i vantaggi vanno riconosciuti anche alla stessa SATA o solo all’indotto”.
Secondo il segretario della UIL “i vantaggi potrebbero prevedere un abbattimento della bolletta energetica, una riduzione dell’IRAP piuttosto che uno sconto su TARSU e ICI. In questo modo si garantirebbe una crescita competitiva per le aziende insediate in Basilicata che concorrono alle produzioni FIAT, mettendo finalmente a valore le risorse energetiche di cui disponiamo, e si incentiva anche l’industria dell’auto a spostare le produzioni verso Melfi. Sono idee che, in attesa di conoscere in dettaglio il piano di Marchionne che dovrà rilanciare con buoni programmi industriali il polo italiano dell’auto, specie rispetto alla competitività europea e mondiale, puntano a garantire ulteriore sicurezza e ulteriore futuro a Melfi oltre i nuovi modelli previsti che sono già un buon elemento di sicurezza”.