Ancora una volta, dopo quattro anni di immobilismo e nel mentre la sanità lucana attraversa un momento molto difficile, il piano socio sanitario, annunciato nella comunicazione delle settimane scorse, nei fatti è ancora da costruire.
Il Documento tecnico sul Piano sanitario, analogamente a quello presentato dalla stessa Agenas a settembre 2021, è ancora un mera raccolta e analisi di dati riaggiornati al 2022, priva di una linea progettuale sul sistema sanitario regionale.
Neppure un embrione di un piano per il rilancio della sanità lucana, che consenta il superamento delle criticità messe a nudo dalla pandemia e che preveda il rafforzamento della medicina del territorio, la rivisitazione della rete ospedaliera, il rilancio dell’assistenza socio-sanitaria.
Siamo ancora ai preliminari di quella che dovrebbe essere una piattaforma delle linee e degli interventi necessari per una inversione di tendenza e per consentire la piena fruizione nella nostra regione di un diritto fondamentale come quello alla salute.
Si ripristini il metodo e il merito della buona programmazione sanitaria aprendo il confronto con le organizzazioni sindacali e con le altri parti sociali, a partire proprio dall’adozione del nuovo piano socio sanitario, per ripensare i percorsi di riorganizzazione che si svilupperanno nei prossimi anni attraverso la digitalizzazione e l’assistenza territoriale.
Le risorse sono disponibili, in primis quelle del PNRR. Si mettano a valore anche per affrontare le criticità più immediate (mobilità passiva, liste di attesa, carenza di personale ecc…)
Cgil, Cisl e Uil sono indisponibili a svolgere il ruolo dei ratificatori ex post e ribadiscono la necessità che le parti sociali partecipino attivamente alla costruzione del massimo strumento di programmazione sanitaria per rafforzare l’offerta sanitaria, socio sanitaria e socio assistenziale della Basilicata.