Il tema dell’idrogeno è stato sulle prime pagine dei giornali in questo fine settimana e riguarda la strategia europea ma, più in generale, le politiche industriali per la Basilicata. Fa piacere leggere che in Regione, partiti di governo e partiti di opposizione siano sulla stessa linea e chiedano un piano di sviluppo industriale regionale, oggi costruito attorno alla possibilità che ci dà l’idrogeno in un sistema di economia green. L’Associazione ZES LUCANA si è già spesa in tal senso esattamente un anno fa, intraprendendo contatti con la vicina Puglia, da subito candidatasi ad hub nazionale per l’idrogeno, che svilupperebbe tantissimo in un sistema verde, l’economia dei trasporti per mare, come ci ha detto già l’amico Ugo Patroni Griffi, Presidente dell’Autorità di Sistema del mar Adriatico Meridionale. Il picco pandemico si avvia a diminuire, ma viviamo ancora in una fase di grandissima crisi sociale ed economica che merita una concreta programmazione regionale, verificando le opportunità e le strategie da mettere in campo, anche perché la programmazione europea ‘21/27 è già cominciata. L’incertezza sanitaria non può essere più un’attenuante, perché insieme ad essa c’è già quella economica, sociale e politica: serve subito un nuovo piano strategico di sviluppo che unisca la frammentazione degli interventi e non si compia un altro errore di disperdere fondi ed energie a “macchia di leopardo” su tutto il territorio regionale. Adesso bisogna pensare al popolo lucano e non ai campanilismi dei piccoli territori: da qui bisogna creare opportunità e fare scelte coraggiose. Questo è il tempo del cambiamento che si chiede alla politica regionale affinché dia dimostrazione di saper governare i processi e non solo a breve termine. La politica europea chiede di dar vita ad un sistema di ENERGIA RINNOVABILE, IDROGENO, RETE E MOBILITÀ SOSTENIBILE e chiede un incremento della quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile (FER) nel sistema, in linea con gli obiettivi europei e nazionali di decarbonizzazione; chiede lo sviluppo di un trasporto locale più sostenibile, non solo ai fini della decarbonizzazione ma anche come leva di miglioramento complessivo della qualità della vita. In questo clima c’è chi paventa che la nostra regione possa avere una leadership internazionale industriale e di ricerca e sviluppo nelle principali filiere della Transizione. Magari! Al momento bisogna dare seguito al più presto a quanto disposto con l’accordo di Parigi COP21 sottoscritto dai paesi membri della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). La Commissione Europea ha ritenuto l’idrogeno come uno dei settori chiave per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050 e l’Italia ha recepito il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC, 17/01/2020), impegnandosi ad aumentare l’utilizzo di idrogeno decarbonizzato. Il tema è centrale ed ha avuto grande rilievo anche all’interno del PNRR dove la “missione 2” è volta a realizzare la transizione verde ed ecologica in accordo con il Green Deal europeo e comprende interventi per l’agricoltura sostenibile e l’economia circolare, programmi di investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabili, lo sviluppo della filiera dell’idrogeno e la mobilità sostenibile, oltre a prevedere azioni volte al risparmio dei consumi di energia tramite l’efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico e privato con il fotovoltaico e, infine, iniziative per il contrasto al dissesto idrogeologico, la riforestazione, l’utilizzo efficiente dell’acqua e il miglioramento della qualità delle acque interne e marine. Mai come in questo periodo di caro bollette energetiche una simile misura va attuata con celerità, creando un sistema di produzione di idrogeno green e la Basilicata potrebbe aprire in Italia una partita importante per la transizione energetica, perché è terra di petrolio (Total e Shell sono già presenti da anni), di acqua, di gas naturale, tutti elementi che contribuirebbero a creare nella nostra terra centri di ricerca e di sviluppo, incluso quello dell’idrogeno, attorno ad un piano industriale nuovo, che crei occupazione. Questo è il momento giusto per attuare il PNRR, utilizzando le opportunità che vengono da Next Generation Eu per rilanciare la Basilicata.
Feb 10