Una serata conviviale tra sapori, racconti e positive contaminazioni. E’ l’iniziativa “Pizza e territori, siamo quello che mangiamo”, promossa in serata nella pizzeria DaZero, iu via Madonna delle Virtù 12, nei Sassi di Matera, in collaborazione con l condotta Slow Food Matera per far assaggiare pizze lucane e cilentane dalla forte identità territoriale. Protagonisti il pomodoro e i grandi lievitati con gli ideatori del progetto Funky Tomato ed un ospite speciale: lo chef cibosofo Federico Valicenti del ristorante “Luna Rossa” di Terranova di Pollino, tra i primi sostenitori delle campagne di Funky Tomato, i cui prodotti utilizza nella sua cucina creativa e territoriale.
Se è vero che “siamo quello che mangiamo” allora il come sono prodotti i nostri alimenti è un tema rilevante, insieme al percorso che li porta dal campo fino alla tavola e sulla pizza. Arrivato dalle Americhe poco più di 500 anni fa, il pomodoro si è conquistato un ruolo centrale nella nostra cultura gastronomica. Funky Tomato ne ha fatto il simbolo di sviluppo e riscatto, con un progetto che promuove una filiera trasparente in cui il lavoro nei campi e la trasformazione del pomodoro seguono i principi etici della tutela ambientale e del rispetto dei lavoratori agricoli per contrastare il caporalato. L’iniziativa culinaria ha puntato l’attenzione ancora una volta sul buono ed etico e su come il racconto di un territorio, il recupero delle sue radici storiche, possa avvenire a tavola, con pietanze e pizze che sappiano valorizzare le eccellenze delle diverse località. Valicenti e i fondatori di DaZero, Giuseppe Boccia, Paolo De Simone e Carmine Mainenti, condividono queste idee e le riportano quotidianamente nel loro lavoro. Valicenti impersona lo spirito dell’oste d’un tempo dando spazio alla rielaborazione dei piatti preservandone l’autenticità nella scelta degli ingredienti così come DaZero fa con le sue pizze.
Il menu proposto, nato dalla crea Valicenti e dei pizzaioli di Dazero, ha disegnato un originale percorso esperienziale esaltando le caratteristiche del pomodoro Funky, dei diversi presidi del Cilento e della Basilicata edi alcuni prodotti tipici del Sud. Tra le eccellenze proposte c’è anche il fine pastoche porta l’importante firma di Vincenzo Tiri, maestro pasticciere di fama internazionale, le cui creazioni hanno reso le sue pasticcerie di Acerenza e di Potenza una meta imperdibile per gli amanti di dolci e lievitati.
L’appuntamento è di quelli da segnare in agenda per regalarsi una serata conviviale tra sapori, racconti e positive contaminazioni.
Vincenzo Valicenti, chef di Terranova di Pollino, dove ha aperto il ristorante “La luna rossa”, racconta il menu della serata: “Abbiamo preparato un bloody Mary, succo di pomodoro con tracce lucane, spezie particolari e vincotto perchè è un prodotto tipico lucano, gli amici di cilento hanno fatto una pizza fritta e io ho innaffiato sopra un pomodoro funky tomato alle erbe del pollino.
Poi ho creato la pizza per Matera, denominata Mathera, con base di pomodoro Funky, insalata di funghi cardoncelli, scaglie di caciocavallo lucano e basilico.
Quindi ho dedicato una pizza al nostro capoluogo di regione, Potenza, che ho chiamato Potentia, a base di pomodoro Funky con mozzarella nella mortella, falde di peperoni fritti che rappresentano l’orto di casa, olive infornate di Ferrandina, salsiccia pezzente lucana e basilico.
Gli amici cilentani hanno presentato una pizza marinara cilentana con pomodoro del Cilento a pacchetelle, alici di menaica di Pisciotta, capperi, olive, origano e basilico e un’altra chiamata Fino e Contraffino con mozzarella nella mortella, pomodoro giallo di Battipaglia, ‘nduja di Spilinga e basilico.
Infine per il dolce presentiamo un panettone del pasticcere lucano Vincenzo Tiri di Acerenza con crema di pistacchio di Stigliano.
In abbinamento vini dell’azienda agricola Cobellis di Vallo di Lucania.
Questa sera facciamo un matrimonio tra due grandi territori che si assomigliano, il Cilento e la Basilicata. Noi apparteniamo ad un grande Sud che esprime dei sapori e dei profumi incredibili. Stasera apriamo questo scrigno per raccontare questi territori attraverso il cibo. La mia cibosofia esprime proprio questo concentto, un neologismo che ho creato non a caso perchè racconto il territorio attraverso il cibo.
Paolo Russo, coordinatore della filiera Funky Tomanto, spiega come è nata l’idea di unire i territori del Cilento e della Basilicata sotto il segno di Funky Tomato. “Questa serata si chiama “Noi siamo quello che mangiamo”. Dietro a questa frase si ragiona in termini di qualità, noi vorremmo aumentare il concetto ragionando in termini di diritti del lavoro e di diritti umani in agricoltura. I diritti umani purtroppo sono il lato oscuro dell’agricoltura del Made in Italy.
Funky Tomato, come nasce questo brand? “Nel 2015 muore la bracciante Paola Clemente durante l’acinino, una pratica che si fa in agricoltura. Funky Tomato nasce nel Potentino, tra Lavello e Palazzo San Gervasio, nella zona di Venosa, dove avviene gran parte della raccolta del pomodoro, successivamente a quella del foggiano. Funky Tomato risolve la necessità di mettere in campo un pomodoro pulito, libero dallo sfruttamento dei lavoratori della terra”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’evento “Noi siamo quello che mangiamo” (foto www.SassiLive.it)