L’Italia sarà interessata da qui al 2026 da un forte investimento infrastrutture per la mobilità sostenibile grazie ai 31,5 miliardi di euro destinati dal Pnrr. Anche la Basilicata sarà interessata da questo rinnovamento infrastrutturale che servirà a fare uscire la regione dall’isolamento atavico in cui versa e a collegarsi all’alta velocità Tirrenica. A tal proposito sono già esecutivi i primi lotti della Salerno – Reggio Calabria che interesseranno il territorio lucano con il collegamento della Battipaglia – Potenza attraverso una bretella da Tito scalo al Vallo di Diano, per poi proseguire in direzione Napoli o Reggio Calabria con una possibile fermata nel territorio di Lagonegro.
Molto importante è anche la realizzazione della Ferrandina-Matera che da una parte si collegherà all’alta velocità Tirrenica e dall’altra alla Val Basento come retroporto di Taranto e a Taranto stesso in un’ora circa. Altra importante opera in fase di esecuzione è l’elettrificazione Potenza – Melfi Foggia, con riduzione dei tempi di percorrenza e cadenzamento ferroviario come già avviene nel resto d’Italia. La possibile realizzazione della bretella da Melfi alla Napoli – Bari, inoltre, potrebbe connettere l’area industriale di San Nicola di Melfi in poco tempo alla rete alta capacità. Resterebbe a questo punto il solo potenziamento delle linee Fal per collegare Matera a Bari, visto il raddoppio della Gravina – Bari già in realizzazione con sensibile riduzione dei tempi di percorrenza, e la Potenza – Bari. A tal proposito la Filt Cgil da tempo ha chiesto l’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità Donatella Merra affinché si apra un tavolo programmatico senza ottenere risposta.
Allo stato attuale risulta in esercizio la tratta Potenza – Avigliano e, attraverso bus sostitutivi, la tratta Avigliano Scalo – San Nicola di Pietragalla, in via di riattivazione dopo le dovute autorizzazioni del gestore della rete. I collegamenti San Nicola di Pietragalla – Genzano di Lucania sono invece in esercizio mentre quelli Genzano – Gravina sono serviti da bus sostitutivi. Rispetto a quest’ultima tratta, dieci chilometri circa da Genzano a Taccone sono in attesa di ammodernamento.
Sono investimenti che la Regione deve assolutamente intraprendere per non lasciare scollegati i due capoluoghi di regione, in considerazione del fatto che oggi via ferro si può raggiungere anche all’aeroporto di Bari.
Chiediamo quindi un ultimo sforzo per collegare l’intera regione con la ferrovia e farci trovare pronti all’appuntamento del 2026 con il Piano della mobilità sostenibile come previsto dal Pnrr.