“Una cosa va innanzitutto detta e ridetta: stiamo vivendo un momento difficile, il lavoro è una necessita e la nostra regione fatica a dare un bene primario. La controtendenza può avvenire solo riprogrammando la macchina regionale con una politica nuova, una classe capace ad un radicale cambiamento che si distacchi dal vecchio modello di concepire e attuare una certa politica che è da vent’anni risultata fallimentare. Uomini nuovi, capaci a un radicale rinnovamento, un centrodestra unito, coeso, con tutti gli attori che si rivedano in un solo principio: un rilancio politico basato su un patto forte, con un programma quinquennale di legislatura. Quindi, un esecutivo che lavori per i lucani che principalmente avvertono un disagio intimo e tensioni legate al lavoro che manca, sintomi negativi che si sentono nella famiglia”.
Lo afferma il segretario regionale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi per il quale, “occorre invertire la direzione di marcia, partendo dal problema lavoro e passando dal tunnel dell’impoverimento che è caduta la Basilicata, consapevoli che: il sottosviluppo non è un destino, l’emigrazione giovanile non è un destino, la povertà non è ineluttabile ma il combinato disposto di cattiva politica, di mancanza di visione, il tutto appesantito e condizionato dalle gravi difficoltà del contesto nazionale e internazionale, sono frutto anch’esse dell’arroganza delle tecnocrazie figlie della gestione politica nazionale precedente al 4 marzo. Insomma, con e nel centrodestra abbiamo un grande lavoro da fare. E c’è la necessità di aprirci, di collegarci con le altre realtà vive del territorio, con personalità del mondo della cultura e delle professioni, insomma non ripetiamo lo stesso errore di chiudersi per paura di avere nelle nostre fila personalità competitive. Fare squadra – prosegue il leader Ugl -, dobbiamo giocare per vincere e se si vince c’è spazio per tanti. E’ d’obbligo che in seno ad un’alleanza di centrodestra, una seria riflessione và anche fatta interrogandosi e riflettendo sul perché in Basilicata non si esprime più il voto: per l’Ugl, non andare a votare rappresenta un voto di sfiducia, come non andare a vedere un certo film rappresenta una bocciatura di quella pellicola. I lucani sono stufi e stanchi di vedere sempre gli stessi uomini al comando che hanno fatto per anni solo interessi per pochi. Questa non è politica, è puro clientelismo conditio da accaparramento di consensi elettorali per gestire la regione a proprio uso e costume. La ‘vicenda Rimborsopoli’ prima e, ‘scandalo Sanità’ dopo, avranno sicuramente un peso determinante nell’incremento dell’astensionismo perché in tempi di crisi economica, particolarmente dura per le fasce sociali più deboli, l’esempio che è venuto sull’uso del denaro pubblico sarà dirompente nel rapporto lucano politica-cittadini. Da non tralasciare gli anni e la continuazione di assenza politica sui problemi e nel cuore degli interessi dei lucani, con una semplice presenza formale del ‘leader’ di turno. Forti inascoltati consigli abbiamo lanciato su ciò che necessitano i lucani: stare al fianco delle esigenze della famiglia, lavoro, trasparenza e meritocrazia politica. E’ inammissibile che in Basilicata ci siano migliaia di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà. Per l’Ugl bisogna ricostruire un rapporto di fiducia con l’elettorato e porre le basi per realizzare un’alternanza, la frattura che si è determinata tra cittadini e politica è molto più marcata. E proprio in occasione della prossima tornata elettorale per il rinnovo del consiglio regionale della Basilicata, dall’Ugl sempre impegnata sui temi del lavoro, si sottolinea che solo il centrodestra consente di avviare un progetto serio, un’avventura stimolante, soprattutto nella lotta alla disoccupazione in netta contrapposizione alla Legge Fornero, che ha penalizzato fortemente in una Regione impoverita, lavoratori, pensionati, che il Sottosegretario On. Claudio Durigon e il Ministro Matteo Salvini con il governo si sono già impegnati ad abrogare. Lanciamo forte e chiaro il segnale di malessere che sentono i lucani, dovremmo farci tutti un serio esame di coscienza, soprattutto noi che adesso abbiamo la possibilità di intervenire per migliorare le condizioni di almeno il capofamiglia, perché in questi anni sono state adottate troppe politiche miopi sul lavoro, credendo di poter fare cassa negando beni e servizi fondamentali per una vita dignitosa, come cibo, istruzione e in Basilicata, assistenza sanitaria, anello più debole della nostra società. Le problematiche inerenti la carenza di lavoro e la urgenza di fare della questione del lavoro deve essere ora il punto principale di un nuovo Presidente e della politica economica Regionale. La crescita e ripresa della Basilicata – conclude Tancredi – si può definire tale se si creano posti e opportunità di lavoro. Solo allora le famiglie riprenderanno a credere nella politica”.