Nella mattinata di mercoledì 25 ottobre il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), ha distribuito dei volantini presso la Questura di Matera, i Commissariati di P.S. di Pisticci e Policoro, la Polizia Stradale di Matera e il distaccamento Polfer di Metaponto, per segnalare il disappunto su quelle che sono le vicende degli ultimi tre anni legate ai trattamenti economici e alle risorse stanziate per la sicurezza che hanno avuto delle ricadute disastrose nei riguardi della comunità, del Paese e dei cittadini.
Da anni i poliziotti si sentono presi in giro perché hanno ricevuto promesse e rassicurazioni false.
Sono stati decantati i cosiddetti 80€, rivelatisi poi qualcosa di effimero e soprattutto non idoneo e non valido né ai fini pensionistici, né della liquidazione e che da questo mese sono decaduti.
La situazione è quella così schematizzata per un agente:
RIPARAMETRAZIONE – RIORDINO CONTRATTO – BONUS DI 80 € – TOTALE AGENTE
+31,00€ +20,00€ -80,00€ -29,00€ netti
Questo è il punto: nella migliore delle ipotesi, contratto futuro compreso, dando fiducia al Governo se manterrà la promessa degli 85€ lordi, la situazione di un agente si chiuderà a -29€, e questo è lo specchio della gran parte di tutte le qualifiche.
Per questo motivo, giovedì 26 ottobre alle ore 12.00 presso la Segreteria Provinciale di Matera, il Sindacato Autonomo di Polizia ha promosso “La giornata della verità’’ organizzando un’assemblea, in cui i poliziotti si ritroveranno per discutere dell’infinità di bugie dette tre anni.
I poliziotti sono stati truffati e oggetto di un comportamento indegno, tra l’altro reiterato anche dal Governo Gentiloni che ha violato un obbligo perentorio previsto dalla legge. Gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa non hanno diritto di sciopero, e per questo motivo, devono essere convocati a Palazzo Chigi prima della presentazione della legge di stabilità, in ottemperanza all’art. 8bis L.195/1995.
Questo non è stato fatto perché il Governo non vuole assumersi la responsabilità delle infauste politiche della sicurezza, relativamente alle quali il Sap gli avrebbe presentato il conto, segnalando tutte le carenze, non solo dal punto di vista economico nella busta paga, ma tutte quelle di sistema che stanno portando al collasso dell’apparato della sicurezza, come tutto ciò che concerne gli equipaggiamenti, dotazioni, igiene e salubrità, formazione e tagli agli organici di 50.000 uomini