Si è tenuto in data odierna, nella sede di Matera della Regione Basilicata, l’incontro tra alcuni rappresentanti del gruppo che ha promosso la costituzione del Polo archivistico territoriale dell’area bradanica, il cui relativo protocollo d’intesa è stato, sabato 2 dicembre, sottoscritto a Pomarico, e la dott.ssa Patrizia Minardi, dirigente dell’Ufficio sistemi culturali e turistici. Cooperazione internazionale.
“Si apre la seconda fase dell’intervento sugli archivi storici che interessano quelle amministrazioni comunali della Regione che hanno già concludo la prima fase di indicizzazione e di riordino degli stessi. Sei comuni dell’area bradanica, promuovono la rete tra i loro archivi, finalizzando la loro comune e virtuosa azione ad una più puntuale valorizzazione territoriale ed una maggiore fruizione turistica oltre che culturale. Gli archivi, insieme ai presidi culturali, rappresentano, dunque, gli elementi distintivi delle peculiarità e delle vocazioni territoriali, insieme agli altri elementi culturali tangibili ed intangibili in una dimensione integrata di costruzione di nuovi percorsi fruibili”.
La delegazione – composta dai sindaci Mancini, del Comune di Pomarico, Buono del Comune di Miglionico, Luberto del Comune di Grassano, Martoccia del Comune di Ferrandina, dall’assessore Amenta, in rappresentanza del Sindaco di Irsina, da Gianni Palumbo presidente dell’Associazione “Giuseppe Cammillo Giordano” e da Michele Durante, già responsabile della sede di Potenza della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e della Basilicata – ha illustrato alla dirigente regionale i contenuti e le finalità del succitato protocollo d’intesa che impegna i Comuni aderenti a promuovere una cultura ed una prassi innovativa nella gestione condivisa della memoria archivistica e bibliografica del territorio bradanico.
Attraverso azioni concrete finalizzate a garantire una fruizione sempre più ampia e con forme innovative degli archivi storici e delle biblioteche pubbliche e private si intercetteranno tutti quegli elementi artistici, storici e paesaggistici, dislocati nei diversi comuni dell’area bradanica, in grado di suscitare – soprattutto se letti e interpretati in chiave multidisciplinare – l’attrazione e l’interesse di fasce di utenza sempre più ampie e diversificate.
La gestione condivisa favorirà, inoltre, l’individuazione di modalità di fruizione del patrimonio archivistico e bibliografico tali da garantire – per il tramite di professionalità altamente specializzate – un contatto vivo e diretto con le fonti consentendo a ciascun comune di accogliere, sistematicamente, una o due volte alla settimana, nelle prestigiose e decorose sedi di conservazione, consultazione ed esposizione, studiosi, ricercatori, scolaresche e gruppi turistici; tutti fruitori, non solo di attività di ricerca e studio, ma anche di mostre ed altri eventi culturali organizzati in sinergia con altri soggetti coinvolti in attività di valorizzazione del territorio.
Partendo da analisi sempre più approfondite di fonti archivistiche e bibliografiche, ben riordinate, inventariate e catalogate, ogni comunità potrà, in raccordo con le comunità limitrofe, costruire e predisporre percorsi ed itinerari turistico culturali originali e innovativi.
L’interessante proposta ha già raccolto l’adesione del Comune di Grottole che ha dichiarato la propria disponibilità ad aderire all’accordo. Il modello del Polo potrebbe essere, inoltre, replicato anche in altri territori della regione nella logica del fare rete e del fare sistema; logica che genera sempre proposte creative con ricadute di carattere socio-economico- culturale, spesso, inimmaginabili.
L’intesa che si è stabilita oggi con la Regione apre scenari di sviluppo ancora più ampi. Tra le attività messe già in cantiere dal Polo archivistico e bibliografico si segnala la realizzazione di un grande convegno nazionale, da tenersi in due giorni alla fine del prossimo mese di aprile nei due comuni di Ferrandina e Grassano. Il tema oggetto di riflessione riguarderà le complesse problematiche che scaturiscono dal rapporto tra beni culturali pubblici e privati nell’ottica della pubblica fruizione e della gestione condivisa propugnata dal Polo. E’ prevista la presenza di esperti e di personalità di rilievo nazionale e internazionale che offriranno il loro contributo, le loro esperienze e le loro competenze.