La proposta della creazione nel Metapontino di un “polo di istruzione agraria”, sostenuta in una petizione popolare partita da Pisticci, merita piena condivisione da parte della Regione innanzitutto per favorire il ricambio generazionale in agricoltura. E’ il commento del vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) riferendo che il rapporto ANVUR-Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, parla di un aumento delle iscrizioni alla facoltà di agraria, che si attestano intorno al 3,4% degli immatricolati totali, contro il 2,2% di dieci anni fa. Un segnale di rinnovato interesse dei giovani per l’agricoltura che – aggiunge – va intercettato e accompagnato da adeguati servizi. Prima esigenza – come è sostenuto nella petizione popolare – è quella di restituire al Metapontino un polo di istruzione agraria che formi i nostri ragazzi con un collegamento più efficace con la Facoltà di Agraria dell’Unibas e le altre facoltà tecnico-scientifiche. Purtroppo sia l’Unibas che le strutture di ricerca in agricoltura che operano in Basilicata hanno solo legami episodici con i ragazzi delle scuole superiori.
Secondo le statistiche della Camera di Commercio, l’anno scorso gli imprenditori agricoli sotto i 35 anni erano il 6,5% del totale: una percentuale ancora di gran lunga inferiore rispetto a quella degli over 65, che sono il 50-55%. Ecco perché – continua Castelluccio – c’è bisogno di formare una nuova leva di agricoltori che sappiano utilizzare le più moderne tecnologie.La stima di chi torna alla terra è in linea con quella generale di Unioncamere, relativa alla vitalità imprenditoriale dei giovani: gli under 35 hanno aperto lo scorso anno 120mila nuove imprese, 46mila delle quali al Sud (il 37% del totale). E segna una tendenza positiva anche il contributo delle donne al settore:sono aumentate del 76% le giovani italiane under 34 anni che hanno scelto di lavorare indipendentemente come imprenditrici agricole.
Per Castelluccio inoltre bisogna approfondire, come sostengono i promotori della proposta-petizione, se è preferibile l’istituzione di un polo tecnico-professionale ad indirizzo plurimo (agrario, turistico, alimentare) accorpando in un’unica sede le classi di agrario ed alberghiero. Si tratta di tenere conto delle strette sinergie tra agricoltura, turismo e comparto alimentare che necessitano di differenti figure professionali. Un elemento ci conforta: l’agricoltura per tanti giovani lucani, finalmente, non è più un’attività lavorativa di serie B.