“Il futuro della Natuzzi, di tanti lavoratori come di produzioni di qualità, non si può affrontare con un “cinguettio” come ha fatto il Premier Renzi su twitter, offeso per le contestazioni di Matera ed esaltando l’accordo sottoscritto sulla Natuzzi”: è il commento del consigliere regionale Paolo Castelluccio (Fi). “A riprova del potenziale del polo del mobile imbottito murgiano – aggiunge – c’è il rapporto della Cgia di Mestre che conferma come il Made in Italy continua a crescere nel mondo. Un vero e proprio successo delle nostre specializzazioni produttive nel mondo, costituite soprattutto da quattro grandi aree merceologiche: l’automazione meccanica, l’abbigliamento-moda, l’arredo-casa e l’alimentare-bevande. Solo i mobili italiani hanno raggiunto quota 9,2 miliardi di euro di export segnando un incremento di più 2,3% in un anno. Mi aspetto – dice Castelluccio – che in occasione della conferenza stampa sul bando PIA l’assessore Liberali colga l’occasione per fare il punto delle azioni messe in campo per il rilancio di un comparto importante per l’economia regionale e nazionale e fornisca spiegazioni sull’impiego delle risorse messe a disposizione insieme alla Regione Puglia per il Contratto di Programma. Come sottolinea la Cgia di Mestre con un riferimento che si addice alle nostre produzioni del comparto mobile imbottito materano il nostro made in Italy è prodotto prevalentemente dalle Pmi che grazie alla flessibilità, all’elevata specializzazione produttiva, alla cultura del buon gusto e del saper fare hanno conquistato il mondo in settori, come quello delle macchine, dove la ricerca, l’innovazione e la qualità del ciclo produttivo sono requisiti indispensabili per competere sul mercato. Natuzzi è un caso importante a cominciare dallo sviluppo dei prodotti (che avviene nel Centro stile di Natuzzi, dove lavorano oltre cento persone), passando per la ricerca dei luoghi più fruibili – per il target di clientela a cui si rivolge Natuzzi – in cui aprire nuovi punti vendita, fino alle attività di marketing per attrarre i clienti nel negozio. Per fare tutto questo, l’azienda si è dotata di una Divisione Retail che segue tutto il percorso, dal prodotto alla «store experience” ed è proiettata su nuovi mercati nel mondo. E allora altro che “cinguettio” ci vogliono finanziamenti adeguati e non gli spiccioli contenuti nel Patto Basilicata per favorire l’internazionalizzazione dei prodotti lucani e l’export delle nostre imprese”.
Mag 07