Prevedere agevolazioni fiscali nei confronti delle imprese commerciali, nonché dei consumatori che utilizzano dispositivi elettronici Pos, a partire dal primo gennaio 2016, per i pagamenti effettuati con carta di credito o di debito; vigilare affinché non si determini l’eventuale rischio che i costi per la dotazione dei Pos e per la gestione degli strumenti che ricevono pagamenti elettronici siano riversati a carico dei cittadini-consumatori. Sono le proposte principali della Confesercenti sul tema dell’obbligo dei pagamenti elettronici, ed in particolare per superare le criticità rilevate sull’impatto della norma sulle microimprese. La Legge di stabilità per il 2016 ha esteso l’obbligo di accettare pagamenti anche mediante carte di credito/debito a commercianti e professionisti, tranne nei casi di oggettiva impossibilità tecnica. Al riguardo, le principali organizzazioni imprenditoriali tra cui la Confesercenti, richiamano l’attenzione sul decreto attuativo, affinché consideri attentamente l’impatto effettivo della norma, nonché le difficoltà che dovranno affrontare le aziende, in particolare quelle di piccola e media dimensione, che compongono il commercio in forma diffusa e capillare nel territorio.C’è anche, però, da risolvere un problema infrastrutturale: in molte attività sul nostro territorio l’uso dei POS è frenato dall’assenza di una copertura sufficiente di servizi di trasmissione dati senza fili. Complessivamente, serve comunque un piano che punti a favorire gli strumenti di pagamento innovativi più utili nel caso dei piccoli pagamenti, come i POS contactless. Un settore dove siamo ancora in ritardo: secondo le stime disponibili, ce ne sono solo tra i 200 ed i 250mila. La loro diffusione va sostenuta, magari prevedendo sgravi per le attività che decidono di implementare questi nuovi sistemi, sempre senza incidere sulla libertà di scelta delle imprese.
E’ giusto favorire l’utilizzo della moneta elettronica, ma – commenta Prospero Cassino, presidente Confesercenti e Rete Imprese Italia Potenza – bisogna assolutamente evitare di creare nuovi vincoli ed obblighi per le imprese. Come abbiamo sempre sostenuto, un maggiore uso della moneta elettronica sarebbe senz’altro positivo, perché diminuirebbe i rischi ed i costi connessi alla gestione del contante e andrebbe nella direzione di una maggiore possibilità di scelta da parte dei cittadini. Occorre però stare attenti ai possibili effetti collaterali per le imprese: infatti il previsto taglio delle commissioni sotto i 5 euro, efficace solo nel caso in cui sia totale, comunque non basta. La maggior parte delle attività commerciali vende prodotti di prezzo superiore, e l’aggravio portato dall’obbligo di Bancomat potrebbe raggiungere, secondo le nostre stime, i 1.700 euro l’anno per impresa. Il costo delle commissioni si potrebbe rivelare fatale per tutti quegli esercizi caratterizzati da pagamenti di piccola entità ma di grande volume – come i gestori carburanti, bar, tabaccai ed altri – che vedranno il proprio margine, già messo a dura prova dalla crisi, ridursi ulteriormente. Nel caso dei gestori carburanti, ad esempio, la nuova norma annullerebbe di fatto il margine sui rifornimenti da 5 euro in su, a causa delle commissioni. Il tetto dei cinque euro non mette al riparo nemmeno i tabaccai, visti i prezzi attuali delle sigarette. Il problema dei bassi margini è stato implicitamente riconosciuto anche a livello normativo: non a caso, tempo fa, si era arrivati ad emanare una legge che prevedeva, per i distributori carburanti che accettavano transazioni elettroniche, l’eliminazione di tutte le commissioni per i pagamenti inferiori ai 100 euro. Legge totalmente disattesa da parte delle banche. Per questo – dice Cassino – chiediamo di implementare adeguati sistemi di vigilanza e prevedere misure anche di tipo sanzionatorio nei riguardi degli istituti bancari e delle società d’intermediazione creditizia, nell’applicazione dei limiti delle commissioni interbancarie utilizzate per le transazioni elettroniche per i pagamenti delle carte di credito o debito utilizzate tramite Pos. Se davvero vogliamo favorire la moneta elettronica, sarebbe meglio percorrere la strada degli incentivi fiscali, da riservare alle imprese e ai consumatori che usano carte di debito e di credito. Una strategia che, nei Paesi dove è stata applicata ha dato ottimi risultati, dando vita a un vero boom di transazioni elettroniche.
Feb 29