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Confartigianato, Cna e Casartigiani che aderiscono a Rete Imprese Italia calcolano che sono tra i 3,5 e i 4 mila (su un totale di 7.400 imprese artigiane iscritte alla Camera di Commercio di Potenza) gli artigiani in provincia di Potenza che devono dotarsi del Pos.
Un recente studio della CGIA di Mestre – si sottolinea in una nota congiunta – ha calcolato che a fronte di un incasso annuo di 100.000 euro, il costo medio per un’azienda è di circa 1.200 euro. Quante aziende saranno disposte a sostenere i maggiori costi di incasso delle proprie prestazioni, consapevoli di non essere davvero obbligate a farlo? E’ l’interrogativo di Confartigianato, Cna e Casartigiani per le quali la scelta del governo finisce per penalizzare le pmi come i commercianti senza un concreto ritorno in termini di lotta al «sommerso».
«Diciamo subito che non siamo contrari all’adozione di pagamenti elettronici per le prestazioni di servizi anche di piccoli importi, – è scritto nella nota – E sicuramente ne capiamo le motivazioni per cui questo provvedimento è stato introdotto. Ma davvero il legislatore pensa che sia un efficace strumento nella lotta contro l’evasione fiscale, al fine di far emergere il sommerso che rappresenta il 17% del PIL? Gli idraulici, gli elettricisti, i falegnami, gli antennisti i manutentori di caldaie, nonché i loro dipendenti e collaboratori, spesso si recano singolarmente presso la dimora o l’immobile del committente. Questo comporta che ciascun dipendente e collaboratore dovrà essere dotato di un Pos. Il legislatore ha idea di quali costi dovranno sostenere queste aziende? Che senso ha parlare quindi di POS “obbligatorio”? Il provvedimento poi non fa distinzioni e si rivolge a tutte le imprese che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi, con la conseguenza che dovranno dotarsi di POS obbligatorio anche coloro che si occupano di attività verso altri imprenditori o lavoratori autonomi: dall’autotrasportatore, alle aziende subfornitrici, all’impresa di pulizie che lavora per gli studi privati o per gli enti pubblici, ai commercianti all’ingrosso. Tutte attività che nella prassi quotidiana ricevono già adesso pagamenti tracciabili. Insomma, per quanto ci riguarda siamo di fronte all’ennesimo pasticcio all’italiana, con l’ennesima “crociata” contro gli artigiani, additati all’opinione pubblica tra i cultori e promotori del “pagam