La riduzione dell’uso del contante e una più marcata diffusione della moneta elettronica rappresentano un obiettivo condiviso e dai molteplici benefici per la collettività: maggiore sicurezza per le aziende del terziario in termini di prevenzione di furti e rapine e migliore propensione agli acquisti per i consumatori. Tutto ciò garantendo comunque la parità di condizioni in termini di diritti ed obblighi tra i due canali online e offline, in modo da assicurare una leale competizione/coesistenza tra le varie forme di commercio e favorire, specie nelle piccole realtà locali dove operano piccoli esercizi commerciali, prioritariamente, norme e scelte che facilitino una integrazione tra commercio elettronico e commercio tradizionale. E’ quanto sostiene Confcommercio Imprese per l’Italia Potenza in una nota a firma del presidente Fausto De Mare.
In Italia sono attivi presso gli esercenti oltre 1 milione e 500 mila apparecchiature POS per l’accettazione di carte di credito e di debito. Ciò pone l’Italia tra i Paesi dell’area euro con un maggior numero di POS istallati. Le pesanti commissioni bancarie pagate dalle imprese per l’accettazione della moneta elettronica, però, ne ostacolano una maggiore diffusione; questo soprattutto per le imprese di minori dimensioni prive di potere contrattuale nei confronti del sistema bancario. Grazie alle nuove regole approvate ieri dal Parlamento europeo, le commissioni interbancarie applicate a transazioni con carte di credito e debito nazionali e transfrontaliere saranno sottoposte a massimali in tutta l’Unione Europea. Pur non trattandosi di un provvedimento che riguarda direttamente le commissioni pagate dalle imprese alle proprie banche, ma solamente le commissioni cosiddette “interbancarie”, ossia quelle corrisposte tra banche all’interno dei circuiti di pagamento, riteniamo che sia stato fatto un importante passo in avanti nella direzione di una riduzione e maggiore trasparenza dei costi legati all’utilizzo della moneta elettronica.
Confcommercio guarda con interesse allo sviluppo del commercio elettronico, ma crede nella valenza sociale e culturale del commercio tradizionale, anche perché valorizza i centri storici, i piccoli borghi, le città, che sono il patrimonio della Basilicata.
Ecco alcune proposte concrete per rimuovere gli ostacoli, specie nelle piccole realtà economiche, alla diffusione della moneta elettronica: promuovere la realizzazione di piattaforme efficienti in grado di superare gli attuali schemi di produzione ed erogazione dei servizi di pagamento, riducendo i livelli di intermediazione finanziaria tra consumatore/cliente ed esercente; sviluppare offerte “a pacchetto” particolarmente convenienti (es: costo fisso annuo che include un numero elevato di operazioni da farsi nel corso dell’anno), sulla base di quanto è stato già fatto con i conti correnti di base per le fasce più disagiate della popolazione in seguito all’obbligo di dotarsi di un conto corrente; consentire a tutte le imprese di beneficiare delle economie di scala derivanti dall’aumento complessivo dei volumi transati che le nuove normative dovrebbero introdurre. in ogni caso, in materia di obblighi POS, introdurre principi di gradualità e sostenibilità, limitando gli obblighi di istallazione a operatori economici con livelli di fatturato al di sopra di predeterminati livelli (ad esempio 300mila euro).