Positiva definizione della vertenza dei lavoratori ex Don Uva, con il reintegro dal prossimo lunedì di tutti gli operatori in fis (fondo di integrazione salariale specifico per alcune tipologie di lavoratori che non rientrano nella cassa integrazione).
L’incontro tenutosi stamane, tra i vertici di Universo Salute, rappresentato dal Presidente Avv. Luca Vigilante, la Regione Basilicata, alla presenza dell’Assessore Rocco Leone e del Direttore Generale Ernesto Esposito, i vertici dell’Asp, tra i quali il direttore generale Lorenzo Bochicchio, il direttore sanitario Luigi D’Angola, la responsabile dell’Assistenza Primaria e Gestione Cea Maria Mariani e il dirigente del Cea Donatello Verrastro, con le Organizzazioni sindacali, ha permesso di definire con chiarezza i risvolti applicativi dell’articolo 24 della legge regionali 41 del 22 dicembre scorso che introduce una nuova tipologia di inquadramento applicabile alla struttura Universo Salute, ovvero RD3.1.S per disabili adulti gravissimi.
Dirimente la norma approvata dalla Regione, che sancisce come a totale carico del sistema sanitario regionale la tariffa relativa a tale tipologia di residenza. Ciò permetterà la copertura da parte della Regione dei costi della compartecipazione del 15% ad oggi a carico dei pazienti.
Resta ancora da definire l’estensione di tale regime tariffario al periodo pregresso, nonché i casi di applicabilità dell’incremento tariffario del 30% sulla retta standard già previsti dalla D.G.R. 809 del 13 novembre 2020; di là da venire, e che ci auguriamo avvenga con celerità attraverso l’apertura di un confronto tra le parti, la classificazione definitiva della struttura in funzione dei fabbisogni sanitari regionali.
Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Ugl, Fials e Fsi, auspicando che quanto prima si torni all’applicazione del CCNL ARIS AIOP ai lavoratori di Universo Salute, danno atto del grande impegno da parte dell’assessore Leone volto a ricomporre questa delicata vertenza, attraverso l’approvazione di una norma di carattere generale che mette l’Azienda sanitaria di Potenza nelle condizioni di poter chiudere una vertenza pirandelliana che si trascinava ormai da troppo tempo, con gravi riverberi sui lavoratori, rischiando di compromettere, con ulteriori prolungamenti, i servizi sanitari offerti dalla struttura sanitaria riabilitativa lucana.