Ignazio Messina – Segretario Nazionale Italia dei Valori, commenta i dati dell’Istat sul rischio di povertà nel Mezzogiorno. Di seguito la nota integrale.
Specie al Sud la povertà è dietro l’angolo
Mi auguro che il governo abbia letto i drammatici dati dell’Istat sul rischio di povertà nel Mezzogiorno e, soprattutto, spero che i membri dell’esecutivo aprano gli occhi una volta per tutte. Questo il mio commento sul rapporto “Reddito e condizioni di vita”. Dietro i numeri ci sono migliaia di famiglie italiane abbandonate al proprio destino, stremate da una crisi feroce e costrette a risparmiare addirittura sugli alimenti e sul riscaldamento delle proprie abitazioni. L’attuale governo è colpevole di non aver messo in campo le misure economiche di cui il nostro Paese aveva bisogno. Non si può continuare a far finta di non vedere. Se si prosegue su questa strada la situazione diventerà irreversibile e per l’Italia non ci sarà alcuna possibilità di ripresa. Purtroppo la forbice tra i soliti noti che se la spassano e chi non ha più risorse per arrivare alla fine del mese continua ad ampliarsi pericolosamente. Si inizino a tagliare gli sprechi, si vendano i beni confiscati alla mafia, si mettano in campo misure immediate per il rilancio dell’economia e per supportare chi è in difficoltà. E’ questo quello che dovrebbe fare un governo realmente attento agli interessi della collettività ed in particolare per il Mezzogiorno. Ha ragione pertanto il Presidente della Svimez Adriano Giannola quando dice che il Sud può essere l’elemento che cambia lo scenario economico e di sviluppo dell’intera Italia. Qualsiasi politica di crescita del Paese, infatti, non può che partire dallo sviluppo del Sud ed è illusorio che si possa ragionare per compartimenti stagni. Così, in un quadro di crisi generale il GAP tra Nord e Sud continua ad aumentare senza che questo Governo metta in campo le misure necessarie per far ripartire in maniera unitaria l’economia intera. Ripartire ragionevolmente le risorse, riequilibrarle in maniera tale che questo GAP venga ridotto è il punto di partenza. Secondo le stime Svimez il Pil del Meridione resterà inchiodato allo 0,1%. Ciò significa che una parte dell’Italia rimarrà in stagnazione e non crescerà. E’ proprio qui che il Governo deve intervenire. Investimenti pubblici, riqualificazione del patrimonio urbano, energia e fonti rinnovabili, impiego, imprenditorialità, formazione, corsi di aggiornamento sono tutti ingredienti utili per il Mezzogiorno e la sua crescita. Serve quindi un ri-orientamento della strategia nazionale. Tutto questo per garantire che si interrompa il flusso dell’emigrazione dai territori del Sud e per ripensare l’intero piano di sviluppo per creare opportunità occupazionali nell’ottica che investire al Sud significa tenere in piedi l’intero Paese.
VACCARO (UIL), LA POVERTA’ NON SI CONTRASTA CON LE MISURE DELLA LEGGE DI STABILITA’
“L’Istat ha reso noto alcuni dati che confermano quello che la Uil sostiene da tempo: il disagio sociale si sta diffondendo a macchia d’olio nella nostra regione coinvolgendo direttamente anche il cosiddetto ceto medio sino a raggiungere il 47,7% dei lucani che l’Istat classificano in “stato di povertà o di esclusione sociale”. A sostenerlo è il segretario regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro che aggiunge: “non può essere certamente il provvedimento di “sostegno di inclusione” contenuto nella Legge di Stabilità uno strumento efficace di contrasto alla povertà. Ed è questo uno dei motivi centrali dell’iniziativa unitaria di Cgil, Cisl, Uil contro la manovra economico-finanziaria del Governo che ci vedrà non abbassare la guardia. Il potere d’acquisto delle famiglie, nel periodo 2008/2012 – continua il segretario della Uil – è diminuito. Questo dimostra la necessità di interventi a favore dei pensionati, azionando la leva fiscale e con la rivalutazione delle pensioni, e dei lavoratori sia con la riduzione delle tasse sia con i rinnovi contrattuali. L’altro dato significativo è la diminuzione dei dipendenti pubblici, per effetto del blocco del turn over e dei numerosi pensionamenti, che ha prodotto un risparmio della spesa del personale. Ciò nonostante, il fabbisogno della Pubblica Amministrazione è aumentato. Quindi non sono i dipendenti ad aver aumentato la spesa, ma i continui sprechi e il malcostume. È ancora più evidente, dunque, la necessità di intervenire per ridurre sprechi e inefficienze, come da sempre sostiene la Uil. Bisogna che il Governo intervenga immediatamente e, nello stesso tempo, aumenti le disponibilità economiche di pensionati e lavoratori per rilanciare i consumi e far ripartire l’economia.
Inoltre, ogni società Occidentale che si definisca civile – continua Vaccaro- ha il dovere di porre al centro delle proprie politiche la tutela dei più bisognosi e nello specifico delle Persone con Disabilità, che nel nostro Paese rappresentano circa il 5% della popolazione. Nel nuovo modello sociale che si sta riconfigurando e ricalibrando, deve divenire priorità assoluta la non autosufficienza, mettendo nelle condizioni i cittadini disabili di vivere una vita dignitosa e libera, a partire dal percorso scolastico, sino all’inserimento professionale, senza trascurare la delicata questione dell’assistenza socio-sanitaria che dovrà essere più efficace, continua ed accessibile anche per i familiari che accompagnino le cure ed infine l’agibilità architettonica e viabile. Si sappia, che il nostro Sindacato dei Cittadini, da sempre in prima linea per una battaglia giusta e di civiltà, non farà sconti agli attori Istituzionali troppo spesso sordi a queste istanze (basti pensare alla scure sugli insegnanti di sostegno e sul Fondo per le non autosufficienze). Ci mobiliteremo ed avvieremo una task force con le realtà del Terzo Settore – continua il Segretario UIL – per incalzare una Legge di stabilità iniqua e per affermare il valore dei Diritti e l’importanza della Persona.
Infine – conclude Vaccaro – tra i primi atti del nuovo Governo Regionale chiederemo – sull’esempio dalla Regione Toscana che è la prima Regione a varare un piano contro la povertà, un aiuto a chi soffre per la crisi, ma anche un contributo per la ripresa – di adottare una misura straordinaria per il contrasto al disagio sociale. Occorre un insieme di azioni che vadano incontro concretamente alle crescenti difficoltà delle famiglie e in particolare di quelle con lavoratori che hanno perso il lavoro”.