Prenotazioni in crescita per il pranzo di Natale. Ad ammetterlo è la Fipe-Confcommercio che racconta come molti lucani abbiano deciso di consumare fuori casa il pranzo di Natale. Una fotografia che rispecchia l’andamento nazionale registrato da Fipe-Confcommercio secondo il quale, il 12% degli Italiani ha festeggiato quest’anno il Natale fuori casa, il 2,8% in piu’ rispetto allo scorso anno. Segno che gli italiani non rinunciano alle tradizioni, guardando al futuro all’insegna dell’ottimismo. A rendere felici i ristoratori non c’è solo il Natale. Secondo Fipe-Confcommercio, sono buone le previsioni per il cenone del 31 Dicembre che vede i ristoratori lucani pronti ad accogliere le prenotazioni ricevute. Secondo il Presidente Federalberghi-Confcommercio Michele Tropiano questo ci fa ben sperare per un finale di 2015, con un segno più. Tutti o quasi i ristoranti hanno proposto menù fissi che hanno messo in fila prelibatezze varie ma senza mai scostarsi troppo dalla tradizione. Alcuni hanno deciso di accostare al menù fisso anche una selezione alla carta per lasciare libero il cliente di optare per una spesa più contenuta anche il 25 dicembre. Quella media oscilla tra i 35 euro e i 50 per i menù che abbiamo selezionato. Una famiglia di 4 persone al ristorante non spenderà più di 200 euro. Menù per tutte le tasche e la partita si gioca su due fronti, quello casalingo e quello della trasferta al ristorante. Da una parte la tradizione che vuole le famiglie riunite al tavolo di casa almeno per le feste comandate e dall’altra la comodità di sedersi al ristorante gustando pranzi già pronti. In generale al ristorante si spende un po di più ma la festa è per tutti senza dover pensare a cucinare almeno il giorno di Natale. «Ormai più nessuno – dice Tropiano – si siede senza sapere cosa spenderà: non a caso va molto bene il menu a prezzo fisso. Gli chef dell’Unione Cuochi lucani sono in piena attività per riproporre i piatti della tradizione gastronomica delle grandi feste con qualche rivisitazione ma con prodotti rigorosamente locali e comunque made in Italy senza eccessi di esterofilia come accade per vini e spumanti. Altra tendenza: per San Silvestro un ritocco verso il basso dei prezzi per il cenone. Vogliamo dimostrare – sottolinea Tropiano – che siamo vicini alle difficoltà della gente e che si può fare un ottimo cenone di capodanno, con il numero di portate e un menù specifici, musica dal vivo, animazione, anche con 65 euro a testa. La festa al ristorante ha un sapore particolare perchè oltre al gusto e al sapore prevale l’atmosfera di ottimismo per il rialzo dei consumi”.
Dic 26