La giuria regionale del Premio In/Architettura 2023 Basilicata composta da Nicola Bonerba, Sebastiano Canzano, Laura Casanova, Vincenzo Maiorano, Vittorio Mirizzi Stanghellini Perilli e Rita Orlando, nella seduta del 29 giugno 2023, all’unanimità ha deciso di assegnare all’Architetto Matt ia Antonio Acito il Premio In/Architettura Basilicata 2023 nella categoria ” Premio speciale alla memoria L’iniziativa dei Premi In/Architettura 2023 promossi da In/Arch, Ance con Archilovers con il patrocinio di Anci, CNAPPC, si inserisce nella lunga tradizione dei Premi In/Arch che hanno come obiettivo prioritario quello di promuovere, con il coinvolgimento di una vasta gamma di interessi culturali, civili, professionali ed economici, il valore dell’opera costruita intesa come esito della partecipazione di soggetti diversi: dal committente agli imprenditori, ai produttori di componenti, ai progettisti. La cerimonia si è svolta domenica 29 ottobre a Bari nello Spazio Murat.
All’architetto Tonio Acito, prematuramente scomparso, è stato assegnato iil Premio Speciale Basilicata alla memoria con la seguente motivazione: “Tonio Acito è stato l’ambasciatore dell’architettura rupestre di Matera nel mondo, protagonista del recupero dei Sassi nonché coraggioso artefice della straordinaria trasformazione urbana che ha restituito dignità architettonica e storica a Piazza Vittorio Veneto, il salotto buono della città. Architetto “condotto”, come lo ha definito Renzo Piano, ha progettato opere in molte parti del mondo, mettendo a valore il modello di architettura sostenibile dei Sassi, sia da un punto di vista tecnico che sociale, proponendo, più di vent’anni fa, il recupero della socialità attraverso spazi pubblici a misura di comunità”.
L’Architetto Tonio Acito è stato il mentore di intere generazioni di architetti locali ed internazionali che, in lui, hanno trovato la capacità creativa ed immaginifica dei grandi maestri e l’intelligenza generosa di chi non ha paura di condividere i segreti del mestiere ed il prestigio raggiunto.
Laureato a Firenze nei primi anni ’80, ebbe modo di studiare il recupero dei centri storici e di coltivare il desiderio, poi realizzato, di fare la stessa cosa a Matera, città “Capitale del mondo contadino” (per gli intellettuali) e “Vergogna Nazionale” (per la politica).
Ha svolto un’intensa attività di ricerca e di produzione architettonica nel suo studio, aperto a soli 24 anni e diventato presto un incubatore di nuovi professionisti che si sono cimentati nel campo della riqualificazione urbana ed urbanistica, restauro, architettura d’interni e degli allestimenti temporanei sia per grandi eventi (visita del Papa), che per mostre che in spazio pubblico. Ha collaborato con grandi maestri e professionisti, tra cui Renzo Piano, Lawrence Halprin, Thomas Herzog, Ove Arup & Partners.
Suo il “Progetto di riqualificazione delle piazze centrali della città di Matera”, su incarico dell’Amministrazione comunale, che ha portato alla luce una città sotterranea, il cosiddetto “Palombaro lungo” ed ha reso visibile il sistema di raccolta delle acque che, anni dopo, porterà Matera a ricevere il riconoscimento di patrimonio Unesco. Molti i restauri nei Sassi, tra cui il progetto di recupero funzionale della “Casa del Pellegrino delle Monacelle”, seguito dallo studio di prefattibilità per il “Museo dell’Habitat Rupestre”, uno studio per il recupero di un comparto del rione Sassi da destinare a “Centro di Interpretazione del Territorio Rupestre e di Documentazione della città di Matera”. Fra gli interventi di riqualificazione degli spazi urbani il Piano dei Lidi e di valorizzazione del lungomare di Scanzano Jonico.
Responsabile del progetto di riqualificazione e riuso della Cava della Palomba a Matera; della progettazione esecutiva e direzione lavori del Parco a tema “Felifonte” a Castellaneta Marina (Taranto). Ha ideato e realizzato progetti orientati alla sostenibilità energetica ed ambientale, come l’eco-villaggio “Sira Resort” a Nova Siri ed il restauro della tenuta dei Medici di Cafaggiolo in Toscana; in ambito socio-sanitario, troviamo il progetto di un borgo per disabili denominato “Borgosole” in agro di Miglionico.
In ambito internazionale, è risultato vincitore della 1 fase del Concorso per un’edilizia economicamente e bio-compatibile, indetto dalla Contea di Monterey, in California, aggiudicandosi il Premio al merito nella 2 fase e la realizzazione del quartiere. In Finlandia, a Turku, si è aggiudicato una menzione speciale per un progetto di recupero degli antichi edifici carcerari e di realizzazione di nuova edilizia residenziale. Ha progettato soluzioni innovative a scala urbana in Cina, USA, Montenegro e Russia.
La sua opera più importante in tempi recenti (2018), è stato il progetto di riqualificazione della Cava del Sole per Matera 2019, Capitale europea della cultura: una cava settecentesca riconvertita in spazio per le arti performative dove la geometria del taglio dei blocchi ha guidato la composizione architettonica ed ispirato i nuovi volumi prefabbricati ad alta tecnologia, amovibili, con una pelle che rimanda ai tagli lasciati sui fronti di cava dall’estrazione dei blocchi.
Mattia Antonio Acito ha aperto la strada ad una vera e propria rivoluzione culturale che ha contribuito al posizionamento internazionale di Matera: al Sud, lontano dallo star-system italiano, ha dimostrato che si può fare l’architetto senza sentirsi culturalmente isolati, piuttosto guardando all’architettura rupestre e contadina come palestra dove imparare, studiare, sognare.