Se le esportazioni, come segnala il Rapporto Svimez, sono cresciute nel 2015 più nel Mezzogiorno che nel resto del Paese, in particolare nel settore agricolo e nella manifattura, in maniera analoga nei paesi UE che extra UE, con aumenti particolarmente elevati in Basilicata (145,7%), con la ripresa dell’export di automobili, Molise (36,1%), Calabria (15,1%) e in Abruzzo (7,3%), bisogna accrescere gli sforzi per aiutare le pmi ad attrezzarsi ad affrontare nel migliore modo la sfida dell’internazionalizzazione. Lo ha sostenuto la vice presidente nazionale di Confartigianato (con delega al Mezzogiorno) Rosa Gentile intervenendo a Matera alla giornata di studio promossa insieme alla Cciaa di Matera e all’Ice per presentare un “vademecum”. L’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese – ha detto – è uno degli elementi chiave del rilancio della competitività del nostro Paese, soprattutto in un momento di particolare crisi come quello che sta attraversando l’Italia. Le istituzioni pubbliche e le associazioni imprenditoriali sono quindi impegnate tutte insieme in questo percorso di avvicinamento delle imprese direttamente sui loro territori, per aiutarle e supportarle a crescere sui mercati esteri. Si tratta di qualificare le relazioni tra tutti i soggetti, pubblici e privati, che operano nell’internazionalizzazione per l’integrazione ed il coordinamento degli interventi e l’uso razionale delle risorse disponibili. Come Associazione e sistema delle piccole imprese – ha aggiunto la vice presidente nazionale di Confartigianato – dobbiamo mettere tuttavia in evidenza la necessità di focalizzare maggiormente l’attenzione sulla piccola dimensione di impresa. Occorre che le procedure, i finanziamenti, i bandi, la stessa fase di ideazione delle azioni, il tutto sia “a taglia” e “a misura” di piccola impresa. E che non si continui nell’attribuire un privilegio di fatto per le grandi imprese e i grandi gruppi. È vero infatti che queste ultime sono state storicamente le pioniere dell’export, ma l’obiettivo ora è consentire l’internazionalizzazione del sistema-Paese, che come tutti sanno, è principalmente composto da piccole e piccolissime imprese. Quindi la richiesta e l’auspicio – ha continuato Gentile – è che iniziative come questa servano sempre di più a sintonizzare ed allineare il mondo delle Istituzioni preposte all’internazionalizzazione con il mondo delle imprese che vogliono (o “devono” farlo, per reagire alla crisi) promuovere i propri prodotti all’estero per accrescere la propria competitività ed il proprio risultato imprenditoriale ed occupazionale.
Il settore turistico meridionale tra il 2014 e il 2015 ha registrato interessanti performance: oltre un milione di presenze straniere negli esercizi ricettivi, un aumento pari all’8% della spesa dei turisti stranieri al Sud. Se si investisse in cultura al Sud quanto già avviene nel Centro-Nord – come segnala la Svimez – ha detto infine Gentile – l’occupazione crescerebbe di circa 200 mila unità, di cui 90 mila laureati. Un ruolo di rilievo in questo piano lo ha la designazione di Matera come Capitale Europea della Cultura per il 2019: un percorso da realizzare con progetti ad alto contenuto di innovazione, che permettano la creazione di ambienti in cui sia possibile sperimentare nuovi modelli di sviluppo urbano, sociale e imprenditoriale, con al centro la cultura, non solo per la Basilicata ma per l’intero Mezzogiorno. Per noi – ha concluso – il turismo insieme all’agroalimentare è una delle leve fondamentali per il nuovo sviluppo del Sud.
Nov 18