Presentato questa mattina presso la sala convegni “Giuseppe Crescibene” dell’USSM di Potenza il progetto “Sounds good – tornare in onda”, unico progetto finanziato nella Regione Basilicata a valere sul Bando “Cambio rotta” Percorsi di contrasto alla devianza minorile di Con i Bambini Impresa Sociale, Soggetto Attuatore del “Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile”
Legge 28 dicembre 2015 n. 208 articolo 1, comma 392 e avviato ufficialmente il 1° settembre 2021.
Il progetto prevede un partenariato di 24 partner tra soggetti pubblici e privati.
Sono intervenuti:
• Direttore reggente dell’USSM dott.ssa Caterina Ferrone
• Direttore del Centro per la Giustizia Minorile di Bari per la Puglia e la Basilicata, dott. Giuseppe Centomani
• Presidente del Tribunale per i Minorenni di Potenza, dott.ssa Valeria Montaruli
• Rappresentante Procura della Repubblica, dott.ssa Virginia Pecoriello
• Presidente della cooperativa sociale Liberamente, dott. Vincenzo Martinelli
• Segretario Generale di Confcooperative Basilicata, dott.ssa Filomena Pugliese
Il dott. Vincenzo Martinelli, referente del progetto in qualità di Presidente della Coop. sociale Liberamente, Capofila del progetto, ha evidenziato che esso è tra i 17 progetti che sono stati finanziati a livello nazionale, su 208 proposte pervenute. Sound Goods è l’unico in Basilicata e ha una validità triennale.
Si prefigge, quale finalità e visione a lungo termine, di contrastare fenomeni di violenza e devianza che coinvolgono minori tra i 10 e i 17 anni segnalati all’Autorità Giudiziaria minorile.
Tre le parole chiavi che hanno fatto da filo conduttore degli interventi: SISTEMA, PROMOZIONE, SENTIMENTI.
Il dott. Giuseppe Centomani, Direttore del Centro per la Giustizia Minorile di Bari per la Puglia e la Basilicata, ha proprio evidenziato come questo progetto non sia semplicemente un progetto di rete e che mette in rete esperienze varie, ma esprime una visione di sistema. Il suo auspicio è che i ragazzi, che saranno coinvolti, vengano “diseducati”. Diseducazione nell’accezione di “nuova modalità” relazionale affinchè essi siano capaci di costruire relazioni significative e competenze emotive.
Per questo, ha proseguito, la dott.ssa Virginia Pecoriello, occorre costruire esperienze che educhino i ragazzi ai sentimenti e questo progetto può essere un volano in questo senso.
Il progetto, il cui sottotitolo è “TORNARE IN ONDA”, attraverso la radio intende dare voce e protagonismo ai ragazzi, i quali possono liberare la mente dalle categorie che li costringono ad essere performanti e omologati e ad esprimere la loro forza creativa.
La dott.ssa Caterina Ferrone ha ricordato e sottolineato l’importante lavoro che sarà fatto anche con le famiglie dei ragazzi che saranno coinvolti nel progetto: le famiglie accompagnate e sostenute nel processo di inclusione dei propri figli contribuiscono, insieme alla Scuola, a costruire il modello di comunità educante che integra, sostiene, accompagna e non giudica.
Interessante il punto di vista della dott.ssa Valeria Montaruli che ha evidenziato come questo tipo di progetti in partenariato pubblico-privato contribuiscono in maniera significativa a disegnare il modello di giustizia inteso non come “punitivo” ma in un’ottica di promozione della persona che non è da identificare con l’errore che ha commesso ma con la capacità e la volontà di ripartire da questo per migliorarsi e ciò è ancora più vero quando si tratta di minori.
Tassello cruciale del progetto sono l’attività di formazione al mondo del lavoro e i percorsi all’inserimento nel mercato del lavoro a partire dalle risorse e dalle attitudini di cui ciascun ragazzo è latore. Questo aspetto è stato presentato dalla dott.ssa Filomena Pugliese, che per conto di ConfCooperative Basilicata e ISME (Ente di Formazione di ConfCooperative Basilicata) curerà la “Bacheca lavoro”, così denominata nel progetto questa azione.
“Sound Goods_Tornare in onda”, dunque, non è solo un progetto di contrasto alla povertà educativa e culturale, non è semplicemente un progetto che attua percorsi di contrasto alla devianza minorile, è un progetto che vuole, come in un processo educativo, “tirare fuori”, quanto di bello e buono c’è nei ragazzi anche se, ad un certo punto della loro vita hanno commesso una devianza, e costruire “la meglio gioventù”.
“Essere coraggiosi, ma non santi e nemmeno eroi. Perché, per varcare la linea d’ombra, bisogna agire assieme a tanti piccoli uomini febbricitanti e risoluti” (J. Conrad, 1917).