Il progetto carbon footprint dal circuito universitario arriva in azienda e come ribadito dal professor Bartolomeo Dichio dell’Università della Basilicata trova la sua applicazione pratica.
Nel corso della conferenza stampa di oggi (giovedì 11 Dicembre) che si è svolta nella sala meeting dell’OP Asso Fruit Italia a Scanzano Jonico, sono stati presentati i risultati finora raggiunti dall’azienda Frutthera srl (filiale commerciale dell’OP Asso Fruit Italia) nel campo della certificazione volontaria dell’impronta di carbonio per i prodotti ortofrutticoli commercializzati, che consente di misurare e validare la quantità di anidride carbonica prodotta – e adottare le successive misure di contenimento – nell’intero ciclo vitale: dalla produzione alla vendita.
“Grazie ad Agreenment srl è stato possibile trasferire le innovazioni tecnologiche dai laboratori all’azienda privata (Frutthera srl, ndr). Nella fattispecie della carbon footprint parliamo di sostenibilità ambientale, di come l’agricoltura può ridurre le immissioni e dare il suo contributo al pianeta afflitto dal problema del riscaldamento globale. Agreenment srl si è fatta carico di coinvolgere il privato nel processo culturale definendo così la carbon footprint di un processo di produzione. Quindi il progetto è stato sottoposto al Ministero dell’Ambiente che l’ha approvato apprezzandone la qualità. Le nostre ricerche in questo modo oltre che essere raccolte nelle pubblicazioni scientifiche vengono applicate nel privato: si tratta di una delle più grandi soddisfazioni che un ricercatore può conseguire”, ha commentato il professor Bartolomeo Dichio”.
“Agreenment è uno spin off accademico dell’Università della Basilicata (Dipartimento delle colture europee del Mediterraneo – DICEM) e come mission ha quella di lavorare sulla Green Economy, supportando dal punto di vista ambientale le aziende private e gli enti pubblici presenti sul territorio. E’ stato analizzato l’intero processo produttivo dalle aziende agricole partecipanti alle strutture di lavorazione e confezionamento fino alla vendita dei prodotti senza tralasciare il packaging e il trasporto fino ai mercati nazionali e internazionali al fine di mettere in atto tutte le strategie di miglioramento e perfezionamento che consentano l’abbattimento delle emissioni. In estrema sintesi l’azienda dovrà badare alla sostenibilità, alla scelta delle materie prime che siano eco-compatibili e l’ottimizzazione della catena logistica”, ha spiegato il dottor Egidio Lardo della Agreenment srl.
“La filiale commerciale Frutthera, costituita e partecipata dall’OP Asso Fruit Italia, ha lo scopo di individuare nuovi mercati e dare quindi nuovi sbocchi ai prodotti di qualità delle aziende associate all’OP, ha spiegato il direttore generale di Asso Fruit Italia Andrea Badursi. E, ancora: “Proprio Frutthera srl ha captato le esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla qualità e alla sostenibilità ambientale delle produzioni, e quindi ha voluto la realizzazione di questo importante progetto con il braccio operativo dell’Università di Basilicata. In via sperimentale sono state scelte le fragole e le albicocche, così abbiamo individuato i quantitativi di anidride carbonica immessi e le conseguenti criticità che saranno risolte in modo che già nel 2015 riusciremo ad avere albicocche e fragole che hanno un impatto molto più contenuto rispetto agli anni precedenti. Frutthera è stata in questo pioniera, quindi le nostre produzioni hanno rispetto a tutte le altre quel carattere che le contraddistingue e le differenzia: si tratta di valore aggiunto che avrà il suo peso sui mercati. Oggi il miglior posizionamento sui mercati si ottiene dimostrando di essere realmente impegnati nel contenimento delle emissioni atmosferiche e offrendo prodotti di qualità certificata e dalle proprietà organolettiche esclusive. Voglio ricordare infine anche le importanti strategie messe in atto nell’ottica del contenimento dei residui di fitofarmaci che hanno collocato i nostri prodotti e in generale quelli del Made in Italy fra i più sicuri sui mercati internazionali e comunitari”.
Giovanni Stampi della Stea srl che è una delle società che ha partecipato allo studio e alla progettazione delle strategie e delle iniziative di comunicazione dei risultati dell’analisi dell’impronta di carbonio. “Sono stati progettati in sintonia con il management di Frutthera degli specifici interventi finalizzati alla divulgazione dei risultati ottenuti con la validazione dell’impronta di carbonio agli stakeholder e al consumatore finale. Fra le iniziative principali l’ideazione del logo che identificherà i prodotti e le referenze che hanno ottenuto la certificazione volontaria (fragole e albicocche, ndr). Verrà affiancato al logo grafico un codice QR che permetterà, puntando sul codice con un qualsiasi smartphone, di veicolare al consumatore finale, oltre al valore numerico dell’impronta di carbonio anche le iniziative poste in essere per il contenimento delle emissioni di carbonio. Sarà anche aggiornato il sito web specifico con informazioni di tipo scientifico e tecnico implementate grazie alla collaborazione con lo spin off accademico. Concluderà questa fase un convegno specifico da realizzarsi a gennaio 2015 che divulgherà i risultati conseguiti, le metodologie attuate e gli obiettivi futuri.”
A margine della conferenza stampa, Francesco Nicodemo, amministratore unico di Frutthera srl ha aggiunto: “Il processo che ha portato agli sviluppi attuali ha impegnato per più di un anno e mezzo l’azienda, ora attendiamo i risultati definitivi che saranno divulgati a gennaio 2015. Siamo molto fiduciosi perché abbiamo sempre creduto nella qualità vera e nell’etica aziendale rispettando le regole che sottendono al lavoro e quelle dettate a difesa delle produzioni e dell’ambiente”.