Lo scorso martedì 23 luglio, si è tenuta a Venosa, presso la Sala del Trono del Castello Aragonese, un’importante iniziativa, consistente in un progetto per la valorizzazione dell’area comunale denominata “Bosco San Felice”, ubicata proprio nella cittadina Oraziana.
Sono intervenuti Michelon, laurea in scienze naturali, tra i più importanti tassidermisti europei; il geometra Giambitti e Nicola Pagliuca, nella veste di tecnico-commercialista.
L’ intervento progettuale, proposto da una società composta da un gruppo di imprenditori, consiste nell’esposizione permanente di animali tassidermizzati, all’interno proprio del boschetto, dando vita ad una location unica nel suo genere. A cornice, un giardino botanico che racchiuda specie di piante del panorama nazionale ed internazionale.
La finalità dell’iniziativa, sarà quella di riqualificare un’area non sfruttata adeguatamente, incrementare il flusso turistico della zona del Vulture, e di tutta la Basilicata, creare nuovi posti di lavori.
Nello specifico, la collezione è costituita da 177 specie di animali provenienti da diverse zone del continente, di cui 44 estinte, ed una non catalogata, tutte munite di certificazione del CITES, morti in cattività ed imbalsamati.
L’ insieme di questi fattori, gli animali con alto indice di rarità, e l’originale percorso itinerante, attribuisce al progetto un forte valore scientifico-culturale-turistico considerando tra le altre cose, che uno degli esemplari, risulta essere ancora non classificato, e quindi sarà oggetto di studio.
L’ idea originale, sarà quella di collocare questa esposizione non nella modalità museale, ma in un luogo aperto con l’intento di realizzare un percorso che coinvolga l’utente in una summa di emozioni, coniugando, scienza, natura, bellezza, sensazioni.
“Le sue caratteristiche tipologiche, la sua unicità, attribuiscono al progetto un valore ed interesse scientifico e culturale elevatissimo, in grado di attirare un turismo qualificato, e anche di massa – ha sottolineato il dott. Michelon – il valore è rappresentato dalla variegata composizione degli animali – ha continuato il dott. Michelon – e da come è stata pensata la loro collocazione nel bosco, che rappresenta una scenografia unica, per la sistemazione e la visita degli animali”.
Durante l’incontro, un momento dedicato alla lettura di un messaggio, inviato via e-mail dalla dott.ssa Nicolosi, Museo storia naturale-Certosa di Pisa, il quale recita: “Il progetto è molto interessante, sarà certamente un valido strumento di riqualificazione per tutto il territorio”.
Ad esporre il progetto da un punto di vista tecnico, il geometra Giambitti che, partendo dalla descrizione dello stato luoghi e di conservazione, ha commentato le tavole di sviluppo dello stesso.
In conclusione, il dott. Nicola Pagliuca, ha evidenziato come “Il progetto possa creare nuovi posti di lavoro, portare migliaia di turisti ogni mese, muovere economia a favore non solo di Venosa, ma di tutta la zona del Vulture”.
Lug 24