Con una lettera inviata al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, al sottosegretario Stefano Candiani, al presidente della Giunta regionale della Basilicata, Marcello Pittella, ai parlamentari lucani e ai sindacati di categoria i rappresentanti sindacali di Cisl e Uil, Giuseppe Amatulli, Bruno Di Cuia, Rocco Scarangella e Francesco Paolo Porcari contestano la decisione di attivare un presidio dei Vigili del Fuoco all’interno del palazzo della Provincia di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
“Organizzazione e soccorso tecnico urgente, cui prodest? Cui bono? (A chi giova? A vantaggio di chi?)
L’istituzione e l’insediamento di un nuovo presidio di prossimità dei Vigili del Fuoco è cosa sempre gradita ed apprezzata dai concittadini; per gli stessi operatori del soccorso tecnico urgente è motivo di apprezzamento, potendo fornire un contributo alla sicurezza con maggior efficacia.
La distribuzione sul territorio di presidi e/o distaccamenti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, prossimi ai siti maggiormente antropizzati, garantisce che l’intervento in soccorso avvenga in tempi più contenuti ed assicura maggior sicurezza e tranquillità alla collettività.
Nei giorni appena trascorsi, con enfasi e tanta passione politica, abbiamo registrato l’annuncio da parte del Presidente della Provincia di Matera, che ha emanato un decreto ad hoc, dell’istituzione di un presidio dei Vigili del Fuoco, che dovrebbe trovare allocazione nell’area interna del palazzo della Provincia. Questo, come il Presidente medesimo riferisce, sarebbe stato richiesto nei termini sopra riportati, con formale nota dello scorso febbraio, dal Comandante del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Matera; quest’ultimo pare sia stato anticipato, sollecitato e caldeggiato da alcuni esponenti di sigle sindacali, assolutamente minoritarie, alcune quasi uninominali, presenti nello stesso Comando, delle quali, teniamo a precisare, non condividiamo né i modi né il merito delle sventolate motivazioni a base della richiesta.
È di questi giorni l’interessamento al riguardo, apparso in un messaggio su facebook e ripreso da una testata giornalistica on-line, di parlamentari lucani del M5S.
A chi conosce Matera e la sua articolazione stradale, analizzando bene l’area circostante il palazzo provinciale, sorge il dubbio che non siano state effettuate con accuratezza le dovute analisi di fattibilità, utilità reale e pratica dell’insediamento così concepito.
Difatti, in caso di richiesta d’intervento in piazza San Pietro Barisano, rione Sassi, i mezzi dovrebbero uscire dal cortile del palazzo e immettersi su via Duni, vicolo a senso unico di marcia, svoltare a sinistra e portarsi in via Lucana sino all’incrocio con via Cappuccini, per poi svoltare sempre a sinistra e imboccare via Casalnuovo, da qui proseguire per via Bruno Buozzi sino a destinazione. Soltanto quanto appena descritto avrebbe dovuto consigliare che immettere un mezzo di soccorso in attività d’intervento urgente su via Lucana, arteria materana più densamente intasata dal traffico cittadino a qualsiasi ora, specie in periodi di frequenza scolastica considerata la prossimità al palazzo provinciale dello storico edificio scolastico “Padre G. Minozzi”, non è proprio auspicabile e tanto meno efficace in termini di immediatezza. Ancora peggio se si volesse percorrere sempre via Lucana in senso opposto. Ovviamente è impossibile percorrere il tratto di via Bruno Buozzi in contro senso dal punto di attracco con via Ridola, perché la strada è a senso unico inverso, ed anche perché lo strettissimo tornante iniziale non consente un’agevole transito dei mezzi di soccorso, anzi lo impedisce.
Fatte queste considerazioni, molto meglio sarebbe che la partenza per intervento avvenga dalla sede Centrale, in via Giglio (tratto ex via Timmari), e percorrendo via Carlo Levi si impiegherebbe molto meno tempo, sarebbe più agevole e con maggior sicurezza stradale, e raggiungere la destinazione in piazza San Pietro nel rione Sassi con una più efficacia risposta d’intervento rispetto a quella proposta. Il percorso inverso da via Lucana non può in nessun caso essere preso in considerazione per le gravi implicazioni di traffico e percorrenza che si incontrerebbero.
Con quali uomini si vuole mantenere il presidio? È trapelata notizia che il Comandante voglia utilizzare la squadra di “seconda partenza” prevista in sede Centrale, qui dislocata come prevedono le norme che regolamentano l’organizzazione del soccorso tecnico urgente. Così facendo sguarnirebbe la sede Centrale di un’importante presenza di uomini e mezzi a disposizione per l’intero territorio provinciale di competenza, indispensabile invece, come si è riscontrato soprattutto in questo periodo stagionale, quale ulteriore necessaria squadra di soccorso tecnico urgente per interventi in concomitanza alla squadra di “prima partenza” che risultasse già impegnata in altro intervento.
Quando si ritiene utile fornire alla collettività un servizio aggiuntivo per aumentare l’efficacia e l’efficienza del soccorso, perché non si fanno preventivamente le dovute valutazioni di fattibilità? Magari coinvolgendo anche le rappresentanze dei lavoratori, realmente rappresentative, sicuramente dedite alla tutela dei diritti e degli interessi di categoria sul posto di lavoro, ma anche nell’ambito di buone “relazioni industriali”, dotate di competenze e conoscenze in grado di fornire idee ed opinioni sull’organizzazione della struttura istituzionale, al solo fine di migliorare i servizi e le prestazioni fornite alla collettività, senza altri fini, come in questo caso.
A noi sorge il dubbio, per come questa vicenda è stata condotta e gestita, che sia soltanto propaganda politica e pseudo-sindacale.
Abbiamo già assistito nel recente passato, in occasione delle elezioni amministrative che si sono tenute nel Comune di Policoro, allorquando eminenti esponenti politici parlamentari si sono spesi in manifestazioni d’interessamento per la messa in sicurezza della locale caserma dei Vigili del Fuoco. Consumato il momento elettorale la caserma è ancora nelle medesime condizioni pre-elettorali e degli interessamenti manifestati ante non si è saputo più nulla. Legittimo quindi ipotizzare che l’avvicinarsi delle prossime elezioni regionali abbiano potuto, ancora una volta purtroppo, sollecitato gli interessi elettoralistici e propagandistici di qualcuno che si appresta a lanciare la propria candidatura in liste di nuovi o vecchi partiti, convinto che il solo manifestare interesse per la sicurezza collettiva, in particolare occupandosi nell’imminenza delle difficoltà organizzative dei Vigili del Fuoco, può portare consensi che si traducano in voti.
Da sempre convinti, e lo auspichiamo, della necessità di aumentare con oculatezza i presidi e/o distaccamenti dei Vigili del Fuoco: nella città di Matera proprio in ragione dell’esposizione internazionale che si avrà in occasione di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, che si spera possa essere consolidata nel tempo, come anche per il territorio provinciale e regionale, considerato che questo evento ha in qualche misura coinvolto l’intera regione Basilicata.
La collina materana è priva di un presidio e/o distaccamento dei Vigili del Fuoco, quelli esistenti sono distribuiti tutti sulla fascia jonica o ad essa prossima (Ferrandina, Tinchi, Policoro, Montalbano Jonico), dove comunque risultano utili ed indispensabili.
Certamente si avverte la necessità tecnica di un presidio nei rioni Sassi, ma lo si deve dislocare con attenzione ed oculatezza proprio per la peculiarità intrinseca dell’area, affinché possa svolgere la sua funzione in modo efficace ed efficiente. Per questo proponiamo, e lo facciamo con valutazione di dati oggettivi, debba essere allocato in prossimità di piazza San Pietro Barisano e da qui partire per gli interventi, garantendo così sicuramente tempestività ed efficacia del soccorso. Gli ultimi eventi temporaleschi che si sono abbattuti sulla città di Matera, che hanno interessato in modo specifico piazza San Pietro colpita massicciamente dall’improvviso evento calamitoso, lo consiglierebbero. Certamente al Sindaco di Matera non manca la possibilità di individuare un’adeguata sistemazione logistica da destinare al presidio. Proponiamo, anzi ribadiamo la richiesta, da noi già più volte avanzata e sollecitata, l’installazione di idranti funzionanti da dislocarsi in diverse e strategiche zone dei Sassi, in particolare in prossimità delle numerosissime strutture ricettive turistiche presenti, non altrimenti raggiungibili con gli usuali automezzi in dotazione.
Ovviamente il presidio deve essere appositamente dotato di nuovi e specifici mezzi e attrezzature idonei per affrontare le emergenze nei rioni Sassi, in quanto quelle oggi in dotazione al Comando, già insufficienti per altro, spesso risultano carenti strutturalmente e non sono orientati per interventi nei Sassi proprio per la peculiarità della zona. Destinare squadre di Vigili del Fuoco in pianta stabile nei rioni Sassi, necessario quindi incrementare in numero adeguato l’organico degli operatori del Comando di Matera finalizzato allo scopo.
Comunque non possiamo trascurare e che l’intera dotazione organica provinciale dei Vigili del Fuoco necessita di essere incrementata. Necessario elevare il livello di categoria qualificante del distaccamento di Policoro, in prima linea sulla fascia jonica, dalla Puglia alla Calabria. Altrettanto fondamentale insediare ulteriori presidi e/o distaccamenti da distribuire in aree geografiche della collina materana, oggi sprovvista totalmente con apprensione delle popolazioni locali al verificarsi di eventi climatici importanti, senza trascurare, in quanto necessari ed indispensabili, l’incremento di altre figure professionali, ancorché non propriamente operative, c.d. amministrativi, che assolvono al ruolo essenziale per far ben funzionare i servizi interni a garanzia della buona operatività complessiva del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.
I Vigili del Fuoco non sono impiegati soltanto in caso di incendio e/o di incidenti stradali, che pur statisticamente sono gli interventi più frequenti, le tragedie di cui le cronache nazionali recenti hanno riferito lo testimoniano.
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco assicura il servizio di soccorso pubblico e di prevenzione ed estinzione degli incendi quale componente fondamentale del Servizio di protezione civile (art.1 del D.Lgs. 139/06). Il Soccorso Tecnico Urgente consiste nell’effettuazione gratuita degli interventi per la tutela della incolumità delle persone, la preservazione dei beni ed estinzione degli incendi. Gli interventi di Soccorso Tecnico Urgente sono tali quando c’è pericolo imminente per le persone o le cose (art.24 D.Lgs. 139/06) qualunque sia l’origine. Oggi ancor di più, con l’inserimento di personale proveniente dal disciolto Corpo Forestale dello Stato, anche in caso di incendi e calamità in zone boschive non antropizzate.
Fondamentale sottolineare che i servizi di soccorso pubblico resi dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco non comportano oneri finanziari per il soggetto o l’ente che ne beneficia, per questo gli investimenti che vanno a garantire l’operatività del Corpo, a carico dell’intera collettività nazionale, devono essere ben organizzati e finalizzati.
L’organizzazione del soccorso tecnico urgente merita un’attenta riflessione, a livello provinciale e regionale, al riguardo, purtroppo, dobbiamo registrare ancora una volta un’ulteriore criticità verificatasi anche quest’anno per il notevole ritardo con cui la Regione Basilicata è addivenuta alla sottoscrizione e all’avvio della campagna Anti Incendi Boschivi (AIB), ancor di più senza una adeguata attenzione della Direzione Regionale di Basilicata dei Vigili del Fuoco. Ancora, l’approssimazione con cui sono stati finanziati i presidi “acquatici”, istituiti senza una programmazione adeguata e senza il coinvolgimento delle amministrazione locali, finanziamenti che appaiono elargiti piuttosto in modo “amicale”, altresì ci è stato riferito hanno stazionato solo nei pressi di poche e dedicate strutture balneari di “prestigio”.
Riteniamo fondamentale l’adozione di virtuose sinergie tra le Amministrazioni preposte al bene comune: Regione, Provincia, Comuni, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con interscambio di best practis patrimonio di ciascuna e disponibilità alla cooperazione, ognuna per la parte di propria competenza, sicuramente si ottimizzerebbero le risorse finanziare e strumentali e si avrebbe una maggior risposta in termini di efficacia del soccorso a beneficio della collettività.
In chiusura, rispettosamente ci corre l’obbligo indirizzare un invito a tutti i parlamentari lucani, in particolare ai parlamentari del M5S a cui abbiamo fatto cenno, come anche a tutti i politici locali delegati alla costruzione e al mantenimento del bene comune: non fermatevi agli annunci, approfondite nel dettagliole questioni poste alla vostra attenzione, la realtà non è sempre quella che appare e viene sguaiatamente sbandierata.
A tutti diamo la nostra disponibilità, in ogni momento ed in qualsiasi sede, al confronto e al dialogo franco e sereno, sulle problematiche qui accennate, sicuramentefaremmo cosa utile ed apprezzata dai cittadini materani e lucani.
Ci aspettiamo, questa volta, che la nostra sollecitazione e il nostro invito al confronto abbia riscontro in tempi brevi, perché crediamo che l’interessamento alle esigenze reali dei cittadini sia l’unico metodo per acquisire consenso e stima.
Saluspopuli suprema lex esto (De Legibus – Cicerone)-Il benessere del popolo sia la suprema legge.
I rappresentanti sindacali di Cisl, Cisl e Uil, Giuseppe Amatulli, Bruno Di Cuia, Rocco Scarangella e Francesco Paolo Porcari