Presidio lavoratori Tis ed Rmi davanti alla Regione Basilicata, intervento Cub a seguito della lettera inviata dal governatore lucano Bardi all’arcivescovo Ligorio.
Sono 327 i giorni di presidio delle lavoratrici e dei lavoratori Tise Rmi di Basilicata presso il palazzo regionale in Via Verrastro a Potenza. La tenda vicino al palazzo regionale è diventata il simbolo di una odiosa ingiustizia che purtroppo ancora sfugge agli occhi di molti che passano da quelle parti. Le visite dopo quasi un anno dall’inizio del presidio non sono state molte, nonostante i giorni passati siano tantissimi. C’è chi purtroppo si gira dall’altra parte di fronte alle ingiustizie, molte volte si reagisce solo quando si è toccati. C’è chi invece anche con piccoli gesti ha dimostrato di essere dalla parte dei più deboli, quali sono i lavoratori Tis e Rmi, e ha fatto visita al presidio. Tra le visite non è mancata la presenza dell’arcivescovo Ligorio, che è venuto due volte a parlare nella tenda con le lavoratrici e i lavoratori Tis e Rmi lucani. L’ultima volta è venuto prima di Natale condividendo il freddo pungente con i lavoratori, in quella circostanza ha detto gli sembrava di stare in una capanna di una Betlemme locale e che gli appariva assurdo quella situazione. In quell’occasione, ma anche prima non è sfuggita ai lavoratori la volontà espressa da parte sua di intervenire con la massima istituzione regionale. In questi giorni abbiamo saputo e poi letto sui giornali che il governatore Bardi ha scritto una lettera all’arcivescovo Ligorio sulla situazione delle lavoratrici e dei lavoratori Tis e Rmi lucani. Siamo sicuri che la presa di posizione dell’arcivescovo Ligorio, di altri uomini di buona volontà come Don Salvatore Dattero e Don Filippo Lombardi, insieme all’arcivescovo Caiazzo presente all’iniziativa a Matera nel mese di Agosto, insieme alla lotta dei lavoratori Tis e Rmi e alle altre iniziative del sindacato, nonché la presa di posizione di tanti sindaci e di tanti consigli comunali che si sono schierati con le lavoratrici e i lavoratori Tis e Rmi, ha smosso in qualche modo le coscienze di chi forse qualche mese fa nel palazzo del potere regionale pensava solo ad altro o peggio trascurava uno dei problemi sociali più importanti della Basilicata. La lettera inviata all’arcivescovo Ligorio dal governatore Bardi abbiamo saputo essere piena di buone intenzioni. Probabilmente le buone intenzioni si tradurranno in fatti concreti e di questo non possiamo che compiacerne. Nel frattempo poiché non c’è nulla di concreto, ringraziamo tutti quelli che sinceramente hanno dato e danno una mano a questa difficile vertenza, con l’auspicio si possano davvero fare passi avanti e fare uscire questi lavoratori dal fondo in cui si trovano, continuiamo con le iniziative sindacali e a lottare fino a quando non ci saranno risultati tangibili e concreti per i lavoratori Tis e Rmi, il presidio continua.