L’Unione Sindacale di Base in una nota informa che mercoledì 5 ottobre a partire dalle 9,30 alle 13 terrà un presidio dinanzi al Quartier generale della Natuzzi Spa, in via Iazzitiello 47 a Santeramo in Colle. Di seguito le motivazioni alla base della protesta.
Coordinamento USB-LP Natuzzi Spa: “Tutto come Natuzzi comanda”.
Il 26 luglio scorso la Natuzzi Spa ha aperto le procedure di licenziamento collettivo per circa 350 suoi dipendenti. Pertanto, l’Unione Sindacale di Base si è prontamente opposta a tale decisione, bloccando per 2 giorni consecutivi, il 28 e 29 luglio, via Iazzitiello a Santeramo, all’altezza della Quartier generale della Natuzzi Spa, per poi continuare con altre e varie forme di lotta. E Cgil, Cisl e Uil? Giusto qualche dichiarazione alla stampa, ma di aprire un conflitto con la Natuzzi neanche a parlarne. Poi, all’improvviso, si ricordano che hanno la facoltà di lottare e proclamano lo sciopero. Ma perché non l’hanno fatto prima e hanno atteso che si arrivasse quasi alla scadenza del periodo di Cigs? Semplice, perché adesso è a Natuzzi che serve. Infatti, per i prossimi giorni l’azienda ha annunciato ai lavoratori una serie di fermi produttivi, pertanto l’astensione dal lavoro non reca nessun danno all’azienda, casomai ne trae qualche beneficio.
Ciò premesso, l’Usb ritiene chiarire diverse questioni su cui si sta facendo di proposito una gran confusione:
– se 350 lavoratori si trovano attualmente sul baratro del licenziamento è perché a loro è stato riservato un trattamento diverso dai loro colleghi, viceversa, adesso sarebbero coperti dal Contratto di Solidarietà. Questa discriminazione tra lavoratori della stessa azienda è stato accettato e concordato da Cgil-Cisl-Uil. L’USB è fiduciosa che i licenziamenti comunque saranno evitati, perché con le lotte dei lavoratori si è riusciti a far emergere lo scandalo dei 38 milioni di soldi pubblici destinati ad un’azienda in procinto di ridurre il personale. Pertanto, le Istituzioni sono state costrette a minacciare il blocco del versamento, qual’ora l’azienda dovesse concretizzare i licenziamenti annunciati. E questo è un punto su cui Natuzzi è molto sensibile;
– la Legge permette di estendere il Contratto di Solidarietà ai lavoratori in Cigs, se solo i soggetti contraenti ne abbiano la volontà. Quindi, non è vero che dal 15 ottobre non ci sono più ammortizzatori sociali. E chi non fa il proprio è Natuzzi che si rifiuta di reintegrare i suoi dipendenti, non quest’ultimi che non accettano di togliere il disturbo e andare a lavorare altrove;
– Natuzzi si lamenta tanto di presunti lavoratori in Cigs che andrebbero a lavorare in nero, presso aziende gestite da cinesi. Intanto ha l’obbligo di denunciare questi comportamenti agli Enti inquirenti e non “sparare nel mucchio” come suo solito. Va però aggiunto che Natuzzi dimentica che se c’è gente in Cigs non è per un evento naturale, ma per una scelta datoriale. Perché, allora, non inizia a combattere il lavoro nero agendo sulla causa del fenomeno. Infatti, se coinvolgesse tutti i suoi dipendenti nel Contratto di Solidarietà questi lavorerebbero, seppur ad orario ridotto. Dunque, avrebbero meno tempo per lavorare in nero e, soprattutto, percepirebbero una retribuzione un po’ più dignitosa, di conseguenza sarebbero meno incentivati a cercare un altro lavoro per riuscire a sbarcare il lunario;
– la Natuzzi Spa deve riaprire Ginosa e garantire il lavoro a tutti i suoi dipendenti aumentando i volumi produttivi. L’operazione di internalizzare alcune fasi della lavorazione dei divani non salverà neanche un posto di lavoro, in quanto si tratta di spostare processi produttivi dalle aziende fornitrici alla cosiddetta New Co., per cui deve essere chiaro che per ogni lavoratore che sarà riassunto in quest’ultima, un altro del territorio diventerà disoccupato presso un contoterzista. L’unico a trarne vantaggio sarà il gestore della New Co. che avrà dipendenti assunti con il Jobs act, con un salario d’ingresso e potrà attingere ai fondi stanziati dall’Accordo di Programma.
L’Unione Sindacale di Base, per quanto sin qui esposto, invita tutti i lavoratori in produzione ad unirsi alla lotta dei cassintegrati, in quanto, se passa il principio che alla Natuzzi ci sono lavoratori di serie A e di serie B, domani saranno loro a retrocedere. Altresì, invita tutti gli esponenti politici che non vogliono assecondare gli scempi già descritti, a prendere posizione in merito.
Coordinamento USB-LP Natuzzi Spa
Consigliere regionale Perrino (M5s) sostiene protesta dei lavoratori Natuzzi.
Per concomitanti impegni istituzionali non potremo purtroppo prendere parte al presidio organizzato domani dall’USB davanti ai cancelli della Natuzzi.
Ci teniamo a ribadire tutta la nostra vicinanza e solidarietà ai lavoratori impegnati in un durissimo braccio di ferro con il colosso santermano del mobile imbottito, che pare sempre più indifferente verso coloro, i lavoratori, appunto, cui va ascritto gran parte del successo dei prodotti Natuzzi a livello internazionale.
Natuzzi non può limitarsi a fare incetta di fondi pubblici per poi, magari, andare a produrre in lidi a minor costo del lavoro e minor garanzie sociali. Per questo, non crediamo sia sufficiente estendere la cassa integrazione in deroga fino al 30 dicembre 2016. A nostro avviso l’unico modo per restituire dignità e rispetto ai lavoratori è l’ estensione del contratto di solidarietà a tutti i lavoratori, compresi i lavoratori in cassa integrazione a zero ore fino a metà ottobre.