Confapi Matera: prezzo del carburante alle stelle, imprese dell’autotrasporto rischiano il collasso.
Un aumento di 34 centesimi del prezzo del carburante nel giro di un anno e le imprese dell’autotrasporto rischiano il collasso.
Confapi Matera raccoglie il grido d’allarme degli imprenditori che operano nel comparto del trasporto di persone e merci dopo i provvedimenti inseriti nel Decreto Salva Italia del Governo Monti, denunciando le difficoltà oggettive scaturite dall’aumento delle accise di 11,2 centesimi sul gasolio e di 8,2 centesimi sulla benzina e di un punto percentuale dell’Iva.
Se consideriamo che a questi nuovi balzelli imposti dal Governo centrale e dagli enti locali si sono aggiunti l’aumento delle tariffe per viaggiare sulle autostrade del nostro Paese e delle assicurazioni Rc auto, è evidente che le imprese dell’autotrasporto rischiano il collasso se non arriveranno in tempi rapidi dei provvedimenti mirati per garantire una boccata di ossigeno.
I costi aggiuntivi hanno fatto saltare i conti economici delle aziende che hanno stipulato un contratto con la Regione Basilicata per il trasporto delle persone, ma naturalmente le difficoltà di ordine finanziario riguardano anche gli imprenditori che si occupano del trasporto delle merci.
Se non arriveranno risposte immediate da parte del Governo nazionale, l’incremento inatteso dei costi rischia di provocare una rapida speculazione sui prezzi imposti ai consumatori finali, anche perché un blocco dei trasporti non può durare all’infinito e le imprese del comparto dovranno comunque continuare ad assicurare quei servizi che interessano di riflesso tutti i settori produttivi.
“Pur condividendo le ragioni che hanno portato gli autotrasportatori a bloccare le merci – dichiara il presidente di Confapi Matera Vito Gravela – siamo altrettanto convinti che uno sciopero di tale portata rischia di compromettere seriamente le attività economiche di tutte le altre aziende che hanno la necessità di rifornirsi delle materie prime o dei prodotti destinati alla vendita. Ecco perché riteniamo che sia giusto porre fine a questa protesta per avviare un confronto costruttivo con il Governo Monti e far valere sul tavolo governativo le istanze dell’autotrasporto”.
Gen 25