Giovedì 5 maggio 2016 alle ore 9:30, sotto il palazzo della Regione Basilicata si concentreranno 500 allevatori e 50 trattori per avviare una manifestazione di protesta. Di seguito la nota inviata alla nostra redazione.
La distintività del nostro cibo è l’unica chiave per reggere la competizione sui mercati e offrire garanzie certe di salubrità ai nostri consumatori: difendiamola!
Sia pur piccola la Basilicata è una Regione che proporzionalmente alla superficie agricola e agli abitanti produce quantità importanti di latte e di prodotti caseari derivati.
Gli allevamenti di bovini da latte sono circa 700 in Basilicata ed il patrimonio bovino si attesta a circa 25.000 capi, con una media capi per azienda di circa 50 capi. Le aree maggiormente vocate sono quelle dell’Alto Bradano (Genzano di Lucania e Lavello), Val D’Agri (Tramutola, Grumento Nova), del Marmo – Melandro (Bella, Baragiano, Brienza) e della Collina Materana con qualche grande azienda anche nell’area della costa Jonica.
La produzione totale di latte in Basilicata è pari a circa 1,3 milioni di qli per un valore della produzione lorda di circa 50 milioni di euro.
Purtroppo però il mercato corrisponde un prezzo che settimanalmente scende, non coprendo i costi aziendali di produzione, tutto ciò con la costante minaccia di essere abbandonati dalla raccolta giornaliera del latte.
Questo stato di cose ha determinato la mobilitazione della Coldiretti di Basilicata per giovedì 5 maggio alle ore 9:30, sotto il palazzo della Regione, dove si concentreranno 500 allevatori e 50 trattori. Il Presidente Quarto incontrerà il Governatore Marcello Pittella e l’Assessore all’Agricoltura Luca Braia per la sottoscrizione del “Manifesto sull’Etichettatura per la tutela e difesa del Made in Italy nel settore agroalimentare”, arricchito da dati che testimoniano la crisi del comparto.
Il documento sarà consegnato, insieme agli altri sottoscritti da altri Governatori Regionali, al premier Renzi e al Ministro Martina, al fine di rafforzare l’azione del Governo sulla strada obbligata dell’etichettatura di origine del latte UHT, che non è una misura ‘protezionistica’, ma uno strumento di sensibilizzazione e difesa culturale del valore della distintività della nostra agricoltura, offrendo certezza a chi produce e sicurezza a chi consuma.
I consumatori debbono poter scegliere in perfetta consapevolezza, i nostri produttori debbono aver la certezza di un giusto reddito: per farlo è necessario rendere obbligatoria l’etichettatura sull’origine del latte e dei formaggi (latte UHT e tutti i formaggi e derivati del latte) commercializzati nel nostro Paese.
Per l’occasione saranno offerti gratuitamente i prodotti caseari delle imprese zootecniche lucane, e in particolare latte fresco e yogurt di aziende che già da tempo fanno filiera corta.