Arriva da una start-up lucana la soluzione per annullare gli sprechi energetici delle fonti rinnovabili. L’innovativo modello che recupera l’energia prodotta in eccesso o non utilizzata è stato presentato nei giorni scorsi a Expo Dubai, all’interno del Cluster Energia Basilicata.
Il crescente fabbisogno energetico e l’esigenza di contrastare il riscaldamento globale, impone un incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili. La necessità di gestione dei picchi dell’eolico e del solare e la loro natura non programmabile, pone di fronte ad una grande sfida legata all’immagazzinamento di energia che, altrimenti, andrebbe sprecata o persa quando non utilizzata dalla rete. A proporre una soluzione a questa problematica è l’ingegnere lucano Francesco Iantorno, amministratore unico di Inelectric, start-up che ha studiato un modello di accumulo innovativo e sostenibile, volto a riutilizzare il surplus energetico da fonti rinnovabili, dato da picchi e mancato utilizzo.
“L’energia in eccesso prodotta da solare ed eolico – afferma Iantorno- viene utilizzata per comprimere aria, che viene poi stoccata in serbatoi di diversa natura, originando la ‘Warehouse exergy’, energia accumulata ad alta exergia, termine quest’ultimo che indica il valore economico di un flusso energetico. Dunque nei momenti di forte domanda di energia, il Warehouse exergy va in azione e l’aria compressa, precedentemente stoccata nei serbatoi, viene fatta espandere in turbine che azionano generatori elettrici rimettendo in circolo l’energia accumulata.
Il primo impianto pilota Warehouse exergy nascerà in Basilicata: Inelectric sta lavorando alla creazione di un centro di sperimentazione per l’ottimizzazione del processo di accumulo. La Basilicata da sempre gioca un ruolo cruciale nello scenario energetico Nazionale e vanta un notevole esubero di energia prodotta da fonti rinnovabili con trend in forte crescita: per questo è la regione italiana con la massima potenza installata per abitante: 1259 MegaWatt da impianti eolici e di 800 MegaWatt da impianti fotovoltaici. La Basilicata offre inoltre un territorio con una elevata disponibilità di siti naturali, potenzialmente idonei per l’immagazzinamento dell’aria compressa, sia per la presenza di cavità sotterranee, sia per le caratteristiche dei fondali marini”.
WareHouse Exergy ha un modello di business frugal, totalmente sostenibile e circolare essendo a impatto zero sull’ambiente. Infatti utilizza l’aria come fluido termodinamico, realizzabile con tecnologia made in Italy. Ha un impatto notevole nell’economia del riutilizzo mediante la riconversione di turbine e generatori provenienti da centrali a gas e carbone quindi con un investimento molto più basso rispetto alle altre tecnologie di accumulo, e con un lifetime value molto maggiore. La soluzione è altamente flessibile, in base alle esigenze: i gruppi di compressione ed espansione sono realizzabili con più macchine collegate in parallelo allo scopo di parzializzare e quindi di ottimizzare sia la fase di accumulo che quella di rilascio.
La tecnologia è scalabile, infatti è possibile realizzare impianti di diverse taglie, da decine a centinaia di megawatt. L’aria compressa può essere stoccata anche nel sottosuolo recuperando i pozzi esausti di gas naturale o di petrolio, formazioni geologiche, gallerie e cave in disuso. In ambiente sottomarino è possibile sfruttare la colonna d’acqua con innovativi serbatoi gonfiabili al fine di aumentarne l’efficienza. Sul suolo invece con l’utilizzo di innovativi silos, piping e cisterne. Tali caratteristiche di scalabilità e flessibilità rendono Warehouse exergy la soluzione più sicura e sostenibile sul mercato, replicabile ovunque poiché l’impatto ambientale è zero dal momento che viene immagazzinata soltanto aria.
Nelle foto l’ingegnere Francesco Iantorno e due schemi esemplificativi del sistema warehouse exergy