Archiviata con successo la manifestazione nazionale del Primo Maggio a Potenza, la Cisl guarda alla prossima mobilitazione unitaria «per una stagione del lavoro e dei diritti», come recita il documento predisposto dalle segreterie nazionali di Cgil Cisl Uil. A sostegno delle proposte contenute nella piattaforma, i sindacati confederali hanno organizzato tre manifestazioni nazionali a Bologna, Milano e Napoli rispettivamente il 6, il 13 e il 20 maggio. «Noi ci siamo e siamo pronti per proseguire con rinnovato impegno la mobilitazione unitaria intorno a temi che sono cruciali per disegnare il futuro del paese», spiega il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo che si dice soddisfatto per l’esito della manifestazione di Potenza: «La grande partecipazione popolare sotto una pioggia incessante ha ripagato ampiamente l’importante sforzo organizzativo messo in campo da Cgil Cisl Uil per quella che è e resta la festa dei lavoratori, a dispetto di chi non perde occasione per cercare di riscrivere la storia. Ora si tratta di proseguire il cammino intrapreso per cambiare l’agenda economica e sociale del Governo».
Il leader della Cisl lucana manda un messaggio anche a Via Verrastro: «La piazza di Potenza ha confermato chiaramente che i lavoratori e le lavoratrici vogliono partecipare alla scrittura del futuro di questa terra. Perciò sarebbe utile che il presidente Bardi si convincesse che il confronto con le parti sociali e con i sindacati confederali in particolare è imprescindibile se si vogliono mettere in campo riforme credibili e sostenibili. Abbiamo una grande sfida davanti che è quella degli investimenti legati al PNRR per i quali è urgente mettere in campo interventi per il rafforzamento della capacità amministrativa degli enti locali e scongiurare il rischio di un disimpegno delle risorse che sarebbe un cattivo segnale nei confronti dei nostri partner europei e probabilmente la pietra tombale su ogni prospettiva di sviluppo della Basilicata. Noi con generosità ci mettiamo a disposizione per dare una mano perché non ci appartiene la cultura dello sfascismo. È tempo di aprire una grande stagione di confronto per la definizione di un patto per lo sviluppo e il lavoro che metta intorno al tavolo la progettualità e la creatività delle forze economiche e sociali della regione per co-progettare la Basilicata di domani».