“Due dati sui tanti del Rapporto Svimez impongono la questione giovanile al primo posto dell’agenda politica regionale: il 28,7% degli emigrati lucani sono in possesso di laurea; i giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni che non studiano e né cercano lavoro sono un esercito di 43.400 persone. Di questo passo, se non si inverte la tendenza, la Basilicata rischia di diventare regione solo di anziani e di poche migliaia di giovani senza futuro”.
E’ il pensiero di Domenico Martino (Centro Democratico), vice sindaco di Pomarico. “Nella nostra regione come in tutto il Sud c’è dunque un’emergenza generazionale come dimostra il fatto che negli ultimi venti anni sono emigrate dal Sud circa 2,7 milioni di persone. Solo nel 2011 si sono trasferiti dal Mezzogiorno al Centro-Nord circa 114 mila abitanti. Principalmente in Lombardia, che ha accolto nel 2011 in media quasi un migrante su quattro (seguita dal Lazio). Ma tra la destinazioni finali c’è anche l’estero: nel 2011 i cittadini italiani trasferiti oltre il confine sono stati circa 50mila, 10mila in più rispetto al 2010 e in decisa crescita rispetto a dieci anni fa, quando erano 34mila. Solo nel primo trimestre 2013 il Sud ha perso 166mila posti di lavoro rispetto all’anno precedente scendendo sotto la soglia dei 6 milioni. Non accadeva dal 1977.
“Il programma di Basilicata Bene Comune deve perciò contenere – sottolinea Martino – due-tre progetti in grado di stoppare la fuga dei cervelli, anche se solo per un paio di anni, e di creare opportunità per i giovani per restare nei paesi di origine. Non ci facciamo illusioni: senza un Programma nazionale la Regione può fare poco. Sul piatto ci sono 1,5 miliardi da spendere tra il 2014 e il 2015 per contrastare la disoccupazione giovanile e rafforzare i servizi per l’impiego. Da gennaio saranno messi a disposizione dell’Italia dall’Unione europea, che in cambio chiede di dare attuazione alla Youth Guarantee e assicurare ai giovani un’offerta di lavoro entro quattro mesi dalla fine della scuola. Il cantiere è aperto e tra le ipotesi su cui si sta concentrando la task force tra ministero del Lavoro e Regioni c’è la messa a punto di un piano con servizi e costi standard su tutto il territorio nazionale e l’assegnazione delle risorse sulla base dei risultati conseguiti. La Regione Basilicata deve però convogliare i fondi europei del prossimo programma 2014-2020 intorno a due-tre progetti per i giovani”.