Privacy nelle Poste Italiane, intervento Slc-Cgil, Uilposte, Confsal-Com, Failp-Cisal: appello per trasparenza e correttezza sindacale.
Nelle province di Matera e Potenza sono emersi comportamenti sindacali che destano serie preoccupazioni e che richiedono un’accurata riflessione nonché un intervento risolutivo e tempestivo. Ci risulta che una determinata organizzazione sindacale, avvalendosi di numeri ottenuti attraverso pratiche discutibili e poco trasparenti, sembra aver influenzato colleghi ignari, presumibilmente con la complicità di un contesto aziendale non del tutto chiaro.
Tale situazione si manifesta ulteriormente quando l’organizzazione in questione utilizza informazioni aziendali riservate per promuovere i propri interessi, diffondendo notizie su presunte promozioni, premi ad personam e potenziali trasferimenti futuri. Numerosi colleghi hanno manifestato preoccupazione per questi comportamenti, specialmente in riferimento alle recenti elezioni delle RSU/RLS all’interno di Poste Italiane.
In occasione delle summenzionate elezioni tenute nel 2023, secondo le testimonianze raccolte, un sindacato parrebbe aver “violato” il sistema informatico di Poste Italiane, inviando comunicazioni personalizzate e non autorizzate a tutti gli indirizzi e-mail dell’intranet aziendale e ai numeri di cellulare aziendali. Questo episodio sottolinea la necessità di potenziare la sicurezza informatica di Poste Italiane e suggerisce una possibile collaborazione interna che avrebbe facilitato tale accesso non autorizzato.
È doveroso rilevare che le lavoratrici e i lavoratori non hanno mai concesso il proprio consenso all’utilizzo dei dati personali a fini sindacali, rendendo questa vicenda particolarmente inquietante. Questa intrusione ha generato confusione e preoccupazione, imponendo un intervento immediato da parte dell’azienda per individuare le responsabilità e porre rimedio a tali comportamenti.
Azioni consigliate in caso di violazione della privacy
1. Segnalare l’accaduto: Informare tempestivamente l’azienda e i sindacati di riferimento della violazione.
2. Contattare il Garante della Privacy: presentare una denuncia al Garante per la protezione dei dati personali, al fine di tutelare i propri diritti (anche tramite l’aiuto della RSU o delle Segreterie Sindacali).
3. Considerare azioni legali: valutare, con l’ausilio dei sindacati di riferimento, l’opportunità di intraprendere azioni legali nei confronti dei responsabili.
Riferimenti normativi
– Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 196/2003): Stabilisce le norme per la raccolta e il trattamento dei dati personali.
– Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR): Regolamento europeo che rafforza e unifica la protezione dei dati per tutte le persone all’interno dell’Unione Europea.
La protezione della privacy e dei diritti dei lavoratori deve essere una priorità per tutte le organizzazioni, sindacati inclusi. Comportamenti inappropriati e violazioni della privacy minano la fiducia nelle istituzioni e rappresentano un rischio significativo per la sicurezza e il benessere dei dipendenti. È imperativo che tutte le parti coinvolte agiscano con integrità e trasparenza, garantendo un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso dei diritti di tutti.