Imprese creditrici della Regione: bene l’accordo per la cessione del credito. Adesso si dia la priorità alle piccole imprese
Il presidente di CONFAPI Matera, Vito Gravela, esprime soddisfazione per l’accordo siglato dalla Regione con Banco di Napoli e BIIS per la cessione dei crediti vantati dalle imprese.
CONFAPI Matera, tuttavia, chiede alla Regione di stabilire un ordine di priorità nei pagamenti, riformulando i criteri assunti nella delibera di marzo 2011 e tenendo conto delle esigenze delle piccole e medie imprese.
Infatti, la mancanza di liquidità dovuta al blocco dei pagamenti generato dal vincolo del Patto di Stabilità rende precaria la stabilità finanziaria dei piccoli fornitori e appaltatori, ai quali adesso la Regione ha l’opportunità di dare risposte concrete.
“Diamo merito al presidente De Filippo, al direttore generale Nardozza e all’operatività del dirigente della ragioneria generale Coluzzi per il risultato raggiunto – commenta Gravela -, soprattutto per quanto riguarda la cessione pro soluto, visto l’esito deludente in passato delle cessioni pro solvendo”.
“Auspichiamo – prosegue il presidente di CONFAPI Matera – che anche le altre banche aderiscano e soprattutto che accettino le cessioni pro soluto, che consentono alle imprese di avere ristoro dei propri crediti”.
Infatti, il Protocollo d’intesa sul Patto di Stabilità siglato in Regione non avrebbe effetto senza l’adesione delle singole banche, ma con una cessione dei crediti pro solvendo i problemi comunque non sarebbero risolti.
Banche, l’anticipazione del credito rilancia il sistema imprenditoriale
Stella plaude alla Regione per l’intesa siglata con il Banco di Napoli e la Biis.
“Grazie all’impegno dell’Ente regionale – ha sottolineato il presidente della Provincia di Matera – moltissime saranno le imprese che potranno trarre beneficio dall’accordo sottoscritto nella giornata di ieri. Un intervento capillare che il presidente De Filippo ha inteso promuovere nell’interesse di tutto il territorio e che sono certo maturerà nuove sottoscrizioni.”
“Gli investimenti pubblici devono proseguire, il territorio ha bisogno di risposte, e le imprese devono trovare ristoro, e non essere ulteriormente penalizzate, dall’azione amministrativa degli enti pubblici. Questi due obiettivi – ha sottolineato l’assessore al Bilancio, Domenico Smaldone – rivestono una importanza vitale per il presente delle nostre comunità. In questa direzione di rilancio e di fiducia si inserisce l’intesa siglata ieri e a cui auspico possano aggiungersi, molto presto, quelle di altri istituti di credito.”
“Ai primi di giugno in Provincia – ha proseguito Stella – abbiamo promosso un incontro con le banche per illustrare lo schema di convenzione in grado di dare concreta applicazione al Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze riguardante la certificazione dei crediti relativi a somministrazioni, forniture e appalti (art. 9, comma 3-bis del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 e successive modifiche). Diverse trattative sono già in corso e a breve potremo siglare accordi diretti con diversi istituti nel rispetto dei diritti dei creditori e del rilancio di una economia che deve ripartire.”
Cinquanta milioni per Pro Soluto; De Filippo: “Aiuto concreto alle imprese”
“La misura che abbiamo messo in campo è estremamente concreta e lo dimostra anche il fatto che abbiamo chiesto e ottenuto dalle banche di non fare un’adesione ‘di principio’ ma di indicare la somma stanziata per questa misura”. Così il presidente della Regione, Vito De Filippo a margine della firma della prima intesa per l’anticipazione dei crediti vantati dagli imprenditori verso la Regione col sistema del “Pro soluto”.
“I 50 milioni di euro messi in campo da Banco Di Napoli e Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo sono un fondo cospicuo ma non esauriscono del tutto l’intervento. Altre intese con altri istituti sono allo studio e l’obiettivo è quello di arrivare a rendere possibile l’erogazione di tutti i crediti delle imprese verso la Regione, aggirando così i vincoli del Patto di Stabilità che, anche se abbiamo i soldi in cassa, ci condannano a non pagare. Abbiamo chiesto più volte al Governo di modificare queste norme, che configgono in particolare con gli obblighi di spesa dei fondi europei, ma quando non ci siamo riusciti non ci siamo accontentati di additare Roma come responsabile delle difficoltà delle nostre imprese e abbiamo messo in campo questo nuovo strumento con l’obiettivo di risolvere i problemi. E ci stiamo riuscendo”.