Ancora una volta Confapi Matera sottolinea che la complessità dei procedimenti delle gare di lavori pubblici, unitamente a procedure restrittive di alcuni enti, creano alle imprese problemi nella gestione degli appalti, con conseguente carenza di liquidità e difficoltà di accesso al credito bancario.
Tutte le stazioni appaltanti, in particolare, nei casi di urgenza hanno la facoltà di effettuare la consegna dei lavori sotto le riserve di legge, cioè anche senza stipulare il contratto di appalto, il quale tuttavia normalmente dovrebbe seguire entro i successivi 30 giorni.
Accade invece che alcuni importanti enti operanti anche in Basilicata, tra cui l’Anas, non sottoscrivono il contratto nei successivi 30 giorni, creando grandi difficoltà alle imprese aggiudicatarie dei lavori perché senza contratto non è possibile accedere al credito bancario per pianificare il cash flow aziendale e non è possibile avere la cosiddetta anticipazione contrattuale, cioè l’anticipo da parte della stazione appaltante del 20% del valore del contratto. Questa somma consente alle imprese di sostenere le spese per organizzare il cantiere ed è un istituto oramai indispensabile perché nei lavori pubblici le spese iniziali sono spesso rilevanti.
A dimostrazione di ciò la stessa Anas, nel corso di un’audizione parlamentare, ha comunicato che è fallito il 40% delle società affidatarie di lavori.
A tutto ciò si aggiungono spesso problemi legati alla progettazione delle opere e alle perizie di varianti in corso d’opera, complicazioni che ingessano le imprese aggiudicatarie e le costringono in un meccanismo d’immobilità che, nella stragrande maggioranza dei casi, non consente di accedere alla cassa integrazione. Di qui l’invito di Confapi Matera alle pubbliche amministrazioni a una giusta e corretta progettazione e contrattualizzazione che permetta alle imprese di lavorare in un quadro di certezze e di continuità.
In un territorio come la Basilicata, in cui c’è una scarsità di lavori pubblici, queste ulteriori difficoltà contribuiscono a rallentare l’economia del comparto delle costruzioni e limitano le possibilità di programmazione del cash flow aziendale. Confapi Matera, dunque, chiede alle stazioni appaltanti uno sforzo supplementare in questo particolare periodo di crisi.