I vantaggi economici e ambientali generati dall’agricoltura di precisione nella cerealicoltura lucana, sono stati oggetto di dibattito nel convegno organizzato sabato a Matera dall’Università di Basilicata, dal Dipartimento regionale Politiche agricole e forestali e dal settimanale specializzato “L’Informatore Agrario”.
A illustrare i risultati del progetto dal titolo “Le tecnologie satellitari Network RTK a supporto dell’agricoltura conservativa per la cerealicoltura lucana” -finanziato dalla Misura 124 del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007/2013 – sono stati Ermanno Pennacchio, dirigente del Dipartimento Politiche agricole, che ha parlato delle vecchie e nuove sfide per la cerealicoltura nel Psr; Paola D’Antonio, docente dell’Unibas, coordinatore scientifico del Progetto, che si è intrattenuta sulle applicazioni delle tecnologie satellitari; Luigi Sartori dell’Università di Padova il quale ha svolto una panoramica sul futuro della meccanizzazione agricola con particolare riferimento alla Basilicata; oltreché Guido Fastellini della società Topcon e Saverio Lopinto dell’omonima Masseria che hanno illustrato le prove sperimentali sui terreni messi a disposizione dall’Azienda Lopinto per il Progetto.
Il dr. Pennacchio, dopo aver portato il saluto dell’assessore regionale Luca Braia e dell’autorità di gestione del Psr, Vittorio Restaino, ha spiegato le linee di politica agricola che hanno guidato il Dipartimento nella programmazione nell’ambito della ricerca e della sperimentazione. In merito i progetti finanziati dalla Misura 124 del Psr Basilicata hanno puntato a cogliere le sfide dell’ammodernamento dell’agricoltura e della competitività, promuovere la cooperazione tra i principali attori del settore primario e introdurre l’innovazione finalizzata allo sviluppo di nuovi prodotti e quindi del trasferimento delle innovazioni per elevare la competitività delle aziende agroalimentari. Il progresso tecnico in agricoltura che nel passato ha riguardato la meccanica e la chimica attualmente è approdato alla biologia, biotecnologie e all’informatica. “Oggi come previsto nelle nuove linee della Programmazione rurale – ha evidenziato il dirigente- occorre una politica che incentivi queste ultime e distribuisca equamente i benefici prodotti dall’innovazione tecnica che, comunque, occorre Trasferire. La moderna agricoltura sostenibile richiede un minore apporto di prodotti chimici, fertilizzanti e prodotti fitosanitari assieme al minor consumo delle risorse naturali e tale condizione deve conciliarsi con il raggiungimento di elevati standard produttivi, sia in termini qualitativi che quantitativi. Nel nuovo Psr le azioni che sta mettendo in campo l’assessore Braia prevedono una tipologia di agricoltura altamente specializzata e tecnologicamente avanzata. In altri termini su quella che viene definita agricoltura di precisione: Gps, droni, mezzi meccanici high tech e rete internet sono solo alcuni dei sistemi intelligenti che potranno rendere l’agricoltura più produttiva e sostenibile di quanto lo sia oggi. In tale quadro la programmazione futura guarda sul fronte delle misure di sviluppo rurale, al sostegno della rete a quelle della cooperazione, al trasferimento delle conoscenze, alla consulenza e agli investimenti per lo sviluppo d’impresa. Naturalmente sarà necessario il trasferimento pratico dell’innovazione per l’incontro tra moderna scienza e pratica agricola e qui un ruolo basilare dovrà svolgerlo con ancora maggiore impegno l’Università di Basilicata oltre che l’Alsia. Infine bisognerà puntare l’attenzione sulle imprese professionali concentrando le nostre azioni e le Misure offrendo loro consulenza, alta tecnologia e supporto agli investimenti direttamente connessi all’utilizzo di brevetti e di creazione di start up per far sì che gli operatori vadano nella direzione della competitività producendo di più utilizzando meno risorse possibili”.