Come sostenere il processo di riconoscimento, attuazione ed esigibilità dei diritti nella cornice di sviluppo contemporanea? È la domanda a cui cercherà di dare risposta il gruppo di ricerca “Cittadinanze” nell’ambito del progetto Cgil Basilicata e Ires Cgil “Basilicata Polis”.
L’obiettivo del progetto è realizzare un gruppo di lavoro multidisciplinare che redigerà un documento condiviso e partecipato di proposta di un nuovo modello di sviluppo per la Basilicata, che verrà presentato durante la prossima edizione delle Giornate del Lavoro della Cgil. Una “chiamata alle arti” rivolta a quanti vorranno partecipare alla elaborazione di un modello di sviluppo in grado di rispondere alle specifiche esigenze del territorio lucano. Sono tre i “sistemi valoriali” e gruppi di lavoro individuati: “transizioni”, “cittadinanze” e “connessioni”. A ciascuno possono iscriversi attori economici, studiosi e cittadini che hanno voglia di essere parte di un percorso di pensiero collettivo. Per partecipare è necessario iscriversi al seguente link https://forms.gle/aMuZPfdcUcrjbh6N7 pubblicato anche sulla homepage del sito web della Cgil Basilicata (www.cgilbasilicata.it).
“Con cittadinanze – spiega il referente dello specifico gruppo di ricerca, Giuseppe Romaniello – intendiamo definire quel processo di riconoscimento e attuazione della pienezza dei diritti e dell’esercizio attivo degli stessi. Oggi l’esercizio dei diritti collegati alla piena e attiva cittadinanza è il terreno di sfida per le moderne democrazie alle quali i cittadini, ossia le persone che vivono ed agiscono in una specifica area territoriale, chiedono il riconoscimento di diritti sempre più essenziali e raffinati”.
Un gruppo di ricerca per “provocare un esercizio di misurazione della cittadinanza nei termini di fruizione di diritti essenziali, che riguardano la sfera economica individuale e collettiva, sociale, ambientale; lo faremo anche attraverso i BES (Benessere Equo e Sostenibile) – continua Romaniello – ossia quell’insieme di indicatori che hanno lo scopo di valutare la qualità del vivere di un contesto, non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto l’aspetto sociale e ambientale”. Sono dodici gli indicatori raggruppati in altrettante dimensioni del benessere di maggior rilievo: salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, innovazione, ricerca e creatività, qualità dei servizi. “Su questi dati – conclude Romaniello – è possibile tracciare una lettura nuova della Basilicata secondo una schema di misurazione del benessere dei cittadini che la abitano e la vivono, tracciando delle analisi che sappiano mettere in luce quello che le statistiche e le letture convenzionali (ossia quelle agganciate al PIL) non sanno o non possono fare”.