Progetto GOL, Cgil Basilicata: “Non sprechiamo anche quest’occasione”. Di seguito la nota integrale.
Il decreto che definisce e adotta il Programma di Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (cd. GOL) andrà in Conferenza Stato Regioni il prossimo 7 ottobre. Le Regioni avranno poi 60 giorni di tempo per definire e inviare il piano regionale di attuazione dello stesso.
Poiché il decreto si limita a fissare gli obiettivi ma non le procedure e le modalità di attuazione degli stessi, è evidente che le Regioni avranno un ampio margine di discrezionalità su queste ultime. Non è dunque un mero dettaglio cosa indicare nel piano di attuazione del GOL a livello regionale e, soprattutto, è evidente come sia fondamentale avviare tempestivamente un’interlocuzione con le parti sociali della Basilicata per il necessario confronto in materia, a meno che la Regione non intenda trattare la questione come semplice adempimento burocratico e fare a meno dell’apporto delle parti.
Si tratta di un tema “politico”, su cui tutti gli attori interessati devono avere la possibilità di esprimersi e proporre, in particolare modo perché, il rilancio delle politiche attive è considerato necessario da tempo e lo è ancora di più di fronte ai cambiamenti e alle trasformazioni strutturali dei sistemi produttivi e del mercato del lavoro. Fondamentale sarà la leva della formazione, soprattutto in materia di competenze digitali, che dovrà essere integrata con le politiche attive. Altresì, occorrerà discutere di integrazione tra i servizi territoriali, soprattutto per i più “fragili” e sarà essenziale la collaborazione con i comuni per la definizione di politiche integrate. (Si pensi alla disponibilità di servizi territoriali di cura – servizi per l’infanzia e servizi per la long-term care – per promuovere l’offerta di lavoro femminile o alla necessità di una programmazione integrata non solo con i servizi sociali, ma anche con quelli sanitari, nel caso delle persone con disabilità).
E’ evidente che le politiche attive per il lavoro potranno essere decisive in un contesto in cui si sviluppano investimenti e politiche industriali che possano generare nuove opportunità di occupazione, soprattutto nel contesto lucano, già depauperato e reso ancora più fragile dalla pandemia.
È importante, quindi, che Gol non abbia come fine quello di costruire un sistema separato di politiche ma quello di fornire una cornice integrata con le politiche regionali, in grado di garantire i servizi che possono determinare il soddisfacimento dei Lep. A tal fine, il percorso di confronto su Gol non potrà che essere integrato, a nostro parere, in più generale e non più rinviabile confronto su tutte le questioni che attengono al futuro della regione, ben evidenziate nel Patto per il Lavoro e per il rilancio dopo la crisi, presentato da CGIL CISL UIL la scorsa estate e inviato al Presidente Bardi per il confronto ma sul quale, a tutt’oggi, non è stato ancora avviato alcun dialogo.
Altresì, è preoccupante il dato relativo alla situazione di ARLAB, che dovrà avere un ruolo centrale nella attuazione e nel monitoraggio del programma GOL. Saranno, infatti, i Centri per l’Impiego ad attuare, sia pur in cooperazione con il privato, i programmi e il monitoraggio del soddisfacimento dei LEP (Livelli essenziali delle Prestazioni), si baserà sullo stato di attuazione a livello di singolo CPI. E’ dunque evidente che con la situazione di ARLAB che, come denunciato qualche giorno fa dai Sindacati di Categoria, vive una situazione di paralisi (non è chiaro nemmeno il perché del mancato insediamento del neo-eletto Amministratore sia ancora, ad oggi, “congelata”): una situazione intollerabile che si riversa sui pochi lavoratori dell’Ente costretti a sobbarcarsi grandi carichi di lavoro e che vede la paradossale situazione per cui, pur in presenza di un piano di rafforzamento dei Centri per l’impiego risalente al 2019 e che prevede l’assunzione di 119 unità nel triennio 2020/21/22, a tutt’oggi non si è proceduto ad avviare le relative procedure concorsuali nonché le stabilizzazioni.
La Basilicata post pandemica è una regione resa ancora più fragile nel suo tessuto produttivo e sociale. La disoccupazione e la povertà, la precarietà del lavoro, la carenza di servizi sono tutti elementi che determinano condizioni di vita sempre più complicate, in particolare per categorie come donne e giovani (peraltro, il GOL prevede che almeno il 75% dei beneficiari debbano essere donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani under 30, lavoratori over 55). All’interno di GOL potrebbe, inoltre, trovare sbocco anche la definizione di misure specifiche per percettori di sostegno al reddito, come ad esempio le centinaia di beneficiari del Reddito Minimo di Inserimento e dei TIS, su cui mesi fa i sindacati confederali avevano avviato con l’assessore Cupparo un’interlocuzione per trovare soluzioni di reinserimento nel mondo del lavoro.
La classe politica non può consentirsi ulteriori indugi.
Al Presidente Bardi chiediamo di intervenire tempestivamente affinché si avvii il confronto sui temi relativi al lavoro, a partire, come detto, dalle questioni relative ad ARLAB e alla definizione del Piano GOL, favorendo la costituzione di un tavolo di confronto specifico sul tema del lavoro e delle politiche attive a cui siano presenti tutti i soggetti interessati, al fine di costituire nei fatti una rete integrata per il confronto e il monitoraggio sui temi esposti, ricordando, infine, come il Gol avrà lo stesso meccanismo di finanziamento del PNRR, con una logica improntata sul raggiungimento dei risultati e non più soltanto sull’avanzamento della spesa.