La sperimentazione per il momento riguarda le piante di
susino e pesco, la tecnologia procede e fra qualche anno “la distrazione
sessuale” potrebbe essere impiegata anche per colture come la vite e la
fragola. Si è discusso di questo giovedì 6 maggio nel corso dell’incontro
che si è svolto a Scanzano Jonico nella sala consiliare.
Il Puffer, attraverso erogatori, rilascia i feromoni che le femmine
degli insetti utilizzano per richiamare il maschio. Immettendo questa
sostanza, il maschio ha difficoltà a trovare la femmina (da qui la
“confusione sessuale”), quindi si evita la riproduzione dell’insetto e
il danno sulla coltura. L’idea è americana, ed è della società Sutterra,
la sperimentazione sarà ospitata in Basilicata a Scanzano. In altre zone
d’Italia come il Trentino è già ampiamente utilizzata per colture come
melo e pero. Partner dell’iniziativa sono l’Alsia, l’Alsia-Agrobios, e
Asso Fruit Italia Op con sede a Scanzano che raccoglie all’incirca 300
associati nel Mezzogiorno d’Italia scelta per “la conoscenza del
territorio e delle realtà aziendali che operano in agricoltura”, come
riconosciuto da Arturo Caponero.
Il quale ha aggiunto:“Con la tecnologia della confusione sessuale si
possono ottenere vantaggi nell’immediato perché da subito si riduce la
presenza di insetti nel campo. A lungo termine invece si assiste a una
forte depressione, fino a determinare la scomparsa degli ospiti
sgraditi. Si capisce che i vantaggi sono per gli operatori agricoli ma
anche per quelli turistici: con la riduzione degli interventi
fitosanitari non ci saranno più ‘nuvolette’ costituite da prodotti
chimici nelle vicinanze delle strutture ricettive”.
Per l’ufficio tecnico di Asso Fruit Italia, l’agronomo Salvatore Pecchia
ha così commentato: “Asso Fruit Italia ha da tempo accolto la sfida
dell’Unione Europea: l’agricoltura moderna passa dalla sostenibilità
ambientale. La nostra filiale commerciale (Frutthera srl, ndr) alcuni
mesi fa, ha conseguito la certificazione Carbon Footprint, da qui
l’impegno – mediante l’adozione di programmi e strategie precise – di
abbattere in maniera volontaria quanto più possibile le immissioni di
CO2. Con il progetto Puffer si ridurranno gli insetti nocivi e gli
agricoltori di risparmieranno sull’acquisto di principi attivi. La
sperimentazione durerà fino a settembre 2015, poi saranno divulgati i
dati. Siamo fiduciosi perché pensiamo che il progetto possa essere
esteso a livello comprensoriale. Intanto, il nostro personale
ringraziamento va ai produttori di Scanzano, all’incirca 10 aziende per
50 ettari complessivi, e all’Amministrazione comunale che ha da subito
sostenuto l’iniziativa cogliendo l’importanza della sfida rappresentata
dalla sostenibilità”.
Giovanni Lacertosa (Alsia Agrobios – Centro Disagio): “In questi anni
abbiamo effettuato prove di efficacia delle innovazioni tecnologiche.
Abbiamo già provato questi strumenti diversi anni fa, ora li applichiamo
su scala maggiore prima che gli stessi entrino in commercio. Stiamo
coinvolgendo tecnici e aziende”.
Vincenzo Cavicchi: “Possibilità concreta di controllare gli insetti
nocivi sulle colture tipiche di questo territorio con mezzi alternativi
e sicuri per quel che riguarda i residui sui prodotti. Il sistema è
diffuso su melo e pero, sul pesco lo stiamo sperimentando in quest’area
ci sembra particolarmente adatta”.